Ecco cos'é il buon biogas per Legambiente...

Il buon biogas per Legambiente: una rete territoriale di piccoli impianti, alimentati dagli scarti agricoli per recuperare il calore e distribuire energia.
Uscire dalla dipendenza dal petrolio e dalle fossili è la vera sfida che le Marche hanno davanti; una sfida che è ambientale, economica e sociale per una Regione dove vivere e lavorare meglio. Una grande opportunità per il territorio che rischia di essere vanificata. È ora di approvare le linee guida che Legambiente ha richiesto sin dal 2010. “Il “buon” biogas rappresenta una parte importante del cambiamento energetico della nostra Regione, ma anche questa volta la politica ha perso l'occasione per accompagnare e preparare la comunità ad innovare e crescere. Infatti, già nel 2010, in tempi non sospetti, avevamo chiesto al governatore e all'assessore all'ambiente della Regione Marche di redigere le linee guida per orientare le buone rinnovabili, tra cui anche il biogas, purtroppo senza essere ascoltati e le conseguenza ora sono sotto gli occhi di tutti”.
Dichiara Luigino Quarchioni, presidente di Legambiente Marche, in vista della discussione sul tema in Consiglio Regionale. Per Legambiente gli impianti di buon biogas devono essere piccoli, distribuiti sul territorio, alimentati da scarti (liquami zootecnici, agricoli e dall'industria agroalimentare, umido derivante dalla raccolta differenziata, …), che prevedono il recupero del calore prodotto dall'impianto. In particolare Legambiente insiste sull'utilizzo degli scarti come alimento principale per la produzione di biogas in quanto ciò avrebbe varie utilità. È utile impiegare gli scarti perché rappresentano sempre un problema ambientale con costi anche energetici per la gestione, il trattamento e lo smaltimento. Ed è proprio per questo che il biogas è una buona opportunità anche per gli agricoltori perché gli scarti provengono prevalentemente dal settore agricolo.
È utile perché ci permette di ridurre il consumo di terreno agricolo dedicato. È utile perché in sintonia con gli obiettivi del V conto energia dove vi è un incentivo superiore per gli impianti in cui c'è un utilizzo prevalente di scarti. È utile, infine, perché si produce biogas da fonti rinnovabili e non da fonti fossili. Questo è il biogas che piace a Legambiente ed è questa la griglia per valutare i progetti presenti e futuri. Sostituire il petrolio e le fonti fossili con risparmio e rinnovabili è senz'altro una priorità assoluta, una sfida per farci vivere meglio, generare lavoro tra i giovani e stimolare innovazione nelle Marche.
“Ora alla politica tutta, Regione ed enti locali, chiediamo di fare quello che avrebbe dovuto fare fin dall'inizio – continua Quarchioni -. Per quanto riguarda i 15 progetti già approvati chiediamo di aprire immediatamente un tavolo di confronto per verificare la corrispondenza dei progetti al perseguimento dei corretti e reali obiettivi ambientali. Per i progetti in itinere e quelli futuri chiediamo alle istituzioni di accompagnare e pianificare il cambiamento energetico di cui il territorio è stato ed è tuttora protagonista, generare consapevolezza e conoscenza, realizzare le linee guida e fare un monitoraggio di dove si trovano e vengono prodotti gli scarti nel territorio e di che tipologia si tratta per pianificare correttamente e fare in modo che il biogas diventi davvero un'opportunità per la comunità marchigiana tutta”.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-10-2012 alle 23:46 sul giornale del 13 ottobre 2012 - 1180 letture
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