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Calcio: va alla Jesina un derby giocato davanti a pochi intimi

5' di lettura

Una fase di gioco

Diciamola tutta: l’Ancona di queste ultime settimane metteva paura; dall’avvento in panchina di Favo la squadra dorica non ha più fallito un colpo, dando la sensazione di aver finalmente trovato i suoi giusti equilibri. Chiedetelo alla Maceratese, uscita dal Del Conero con quattro reti al passivo, solo otto giorni prima.

Nella partita che per Favo ed i suoi rappresentava un esame importante, complice la vittoria della Samb nell’anticipo del sabato, ci si è messa la Jesina a guastare i piani dei dorici. E la ha fatto con novanta minuti di sostanza, giocati giudiziosamente con la palla a terra, su trame di gioco basato sul fraseggio, gestendo quanto più possibile i ritmi, utilizzando bene le ripartenze. Di fronte un’Ancona spesso disorientata, troppo attaccata alle giocate di Borrelli, nel primo tempo e Gramacci nel secondo. Spalti deserti, per la nota squalifica del campo, si gioca alla presenza di pochi intimi (dirigenti delle due squadre e giornalisti): il pubblico stavolta ha pago davvero a caro prezzo le intemperanze del derby con la Maceratese. Al novantesimo sarebbe stata una festa. Per la verità si vede qualche sportivo affacciato alle finestre, le poche che hanno la visuale libera nella zona del Carotti; fosse stata un’altra epoca qualche decina di loro avrebbe potuto trovare posto sulla terrazza che si trova sopra al Convento dei Frati Minori, come accadeva, non più di venti anni fa. Il match inizia con ritmi abbastanza blandi. E’ comunque la Jesina, per quel che conta, ad avere maggior possesso della sfera. In definitiva conta, perché, al primo vero assalto, al 17’, trova il vantaggio. Rossini trova un varco per servire Mattia Cardinali, sulla corsia sinistra; traversone sul quale arriva puntuale Stefanelli, che colpisce di testa incrociando la traiettoria, mettendo fuori causa D’Arsiè. L’Ancona è punta sull’orgoglio, ma non riesce a reagire, continuando a puntare sempre e solo su Borrelli, che subisce frequenti raddoppi difensivi, per creando qualche apprensione. Al 21’ si propone bene Nicola Cardinali, ma il suo diagonale, da buona posizione, finisce sul fondo. Al 23’ brivido per la retroguardia jesina, per un cross di Borrelli che attraversa tutta l’area piccola, prima di finire sul fondo. Ancona Borrelli protagonista al 26’, ma il suo diagonale è bloccato a terra da Tavoni. Il baby portiere jesino salva la porta al 41’; Borrelli e Artico sembrerebbero in off-side, botta al volo di Artico e Tavoni in tuffo si supera. Sull’altro fronte, un minuto dopo al 42’, Barillaro rischia goffamente un autogol per ribattere in corner un cross di Alessandro Gabrielloni. La ripresa inizia con la migliore Ancona vista all’opera nel corso del match: non è un caso, ma al 3’ i dorici trovano il pari, dopo una serie di azioni tambureggianti. Bellucci, nel cuore dell’area Jesina, difende bene la palla, poi trova libero Borrelli, il quale batte Tavoni. Il bello è che l’Ancona non riesce ad approfittare del suo momento, lascia che la Jesina si riorganizzi, e così passato il suo sofferto quarto d’ora, la squadra di Amaolo si rifà viva. E’ il 18’, Campana lanciato in profondità da Stefanelli si inserisce tra due difensori, ma un attimo prima di arrivare a tu per tu con D’Arsiè, viene fermato. La rete è solo rimandata: al 23’ cross di Campana sul quale Stefanelli svetta più alto di tutti, D’Arsiè con un colpo di reni riesce a togliere la palla destinata sotto alla traversa, il più lesto di tutti è Alessandro Gabrielloni, che riporta la Jesina in vantaggio. L’Ancona è frastornata, ma prova a reagire, affidandosi soprattutto alla verve di Gramacci, classe ’93, in alcune fasi davvero incontenibile. Al 35’ l’Ancona, anzi, Ingari, commette la più classica delle frittate: il diagonale di Artiaco servito da Gramacci, sembra già indirizzato nella porta jesina, ma Ingari, in posizione di off-side va a ribadire in rete, invalidando l’azione. Rete annullata e cartellino giallo per l’attaccante, entrato al posto di Bellucci nel corso della ripresa. Ma il vero record di Ingari è piuttosto il secondo cartellino giallo, buscato ancora per proteste al 41’, che gli costa l’espulsione. E l’Ancona al 47’ rischia perfino l’1-3, grazie al contropiede di Tommaso Gabrielloni che si invola verso l’area ospite, il cui tiro è ribattuto da D’Arsiè. Sarebbe stata una punizione onestamente eccessiva per l’Ancona, in ogni caso il successo della Jesina non fa una grinza, al di là delle dichiarazioni del dopo partita di mister Favo, secondo il quale, il pari sarebbe stato il risultato più giusto. Ma si sa, il calcio si presta spesso a differenti valutazioni, sec0ndo la prospettiva dalla quale si analizzano le cose. Il punteggio, quello no, non è mai opinabile e resta, come restano questo 2-1 ed i 3 punti, per una Jesina che sta riuscendo ad avvicinarsi alla salvezza, il suo minimo obiettivo stagionale.

JESINA – ANCONA 2-1

Jesina: Tavoni, Campana, Mattia Cardinali (26’ st Sartori); D’Aniello, Tafani, Marotta; Nicola Cardinali, Strappini, Stefanelli; Rossini (15’st Frulla), Alessandro Gabrielloni (28’ st Tommaso Gabrielloni). All.: Amaolo.

Ancona: D’Arsiè, Barillaro, Ciaramitaro; Ruffini, Labriola (38’st Palumbo), D’Eramo; Gramacci, Bricca (28’ st Cossu), Bellucci (19’ st Ingari); Borrelli, Artiaco. All.: Favo.

Arbitro: D’Apice di Arezzo.

Reti: 17’ pt Stefanelli (J), 3’ st Borrelli (A), 25’ st Alessandro Gabrielloni (J)

Note: partita giocata a porte chiuse a seguito della squalifica del campo.
Ammoniti: 30’ pt Campana, 35’ pt Bellucci 44’ pt Mattia Cardinali, 9’ st Strappini,35’ st e 41’ st Ingari (espulso per doppia ammonizione), 42’ st Nicola Cardinali



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Questo è un articolo pubblicato il 13-01-2013 alle 19:06 sul giornale del 14 gennaio 2013 - 1035 letture