Falconara: Area Nord, Montedison, Sanzio: nuovi modelli di sviluppo e posti di lavoro. Rossi: 'Maggior impiego risorse sul cargo'

Al di là di facili slogan che si sentono in campagna elettorale, servono idee serie che guardano lontano per vincere la sfida con il futuro e risolvere la questione che al momento più di tutti, preoccupa i cittadini e le famiglie: il lavoro. L’Amministrazione comunale in questi anni si è mossa nella direzione dello sviluppo, convinta che, in un mondo profondamente trasformato, aggrapparsi a modelli obsoleti, sia una scelta fallimentare.
“Le ricette proposte fin qui dal centrosinistra, almeno qui nel nostro Comune, – spiega il vicesindaco Clemente Rossi – vanno nella direzione dell’assistenzialismo. Illudono e non risolvono. O se lo fanno, sono soluzioni di corto respiro. Noi pensiamo che sia lo sviluppo a portare con sé occupazione. Per fare questo dobbiamo saper cogliere le occasioni che ci si presentano”. In questi anni la giunta comunale ha seguito diversi percorsi, cercando di utilizzare i giusti strumenti urbanistici per agevolare investimenti duraturi. Ci sono segnali che fanno sperare. Buone notizie arrivano dal Ministero delle Infrastrutture per quanto riguarda il Sanzio. Per il suo inserimento tra gli aeroporti di interesse nazionale siamo d'accordo con il governatore Spacca che parla di "grande risultato" ma al di là di facili entusiasmi non dobbiamo dimenticare che il Sanzio è stato “premiato” quasi esclusivamente per la sua posizione geografica e per l’unicità delle infrastrutture esistenti. Porto, aeroporto e interporto nel raggio di 30 chilometri. E non va dimenticata la presenza della stazione ferroviaria di Castelferretti: solo Malpensa, Venezia e Fiumicino hanno binari a ridosso delle piste.
“Come soci di Aerdorica – aggiunge Rossi - abbiamo intenzione di proporre il maggior impiego delle risorse sul cargo, settore sottovalutato dall'attuale dirigenza che invece ha preferito puntare sui passeggeri. Si parla di trionfo per 90mila utenti in più in 6 anni: a noi sembrano un risultato assai modesto rispetto alla risorse impegnate. Servirebbero almeno un milione di passeggeri per essere competitivi”. Altro neo. Sanzio e Interporto non dialogano mentre occorrerebbe un unico management che sappia sfruttare quell'intermodalità di trasporti (nave, gomma, ferro e aria) che la stessa Camera di Commercio di Ancona indica da tempo. Anche qui, nuovo sviluppo e posti di lavoro. Sulla Montedison siamo attenti a ciò che si sta muovendo tra privati e Sovrintendenza. Il progetto di padiglioni fieristici, auditorium, attività turistico-alberghiere e sportive, se si riuscirà ad arrivare ad un accordo, avrà il duplice risultato di sconfiggere il degrado, restituendo la zona alla collettività, e di dare impulso economico e lavorativo là dove oggi c’è solo abbandono. Per il resto dell’area Nord abbiamo come timone lo studio di prefattibilità del prof. Sergi, un lavoro tecnicamente prezioso, utile a tutte le amministrazioni presenti e future che prende in esame un’area di oltre 160 ettari, comprendente l’ex caserma Saracini, gli scali ferroviari dismessi, l’area Antonelli. Il ripensamento globale, per il quale il Comune si sta dotando di tutti i più coerenti strumenti urbanistici, pronto a cogliere le opportunità che si possono presentare per tradurlo in realtà, prevede anche nuovi insediamenti produttivi, strutture pubbliche, servizi alle imprese, centri di ricerca tecnologica, incubatoio di attività economiche. Senza dimenticare l’aspetto culturale ricreativo a servizio della città, strettamente legato alla valorizzazione della Squadra Rialzo Fs, quale contenitore museale, che possa anche ospitare eventi teatrali. Un cenno anche alla raffineria Api. Il sito industriale, pur ingombrante nella sua presenza, per decenni ha portato molteplici opportunità di lavoro, sia diretto sia dall’indotto. Oggi è arrivato ad una svolta. Si guarda al 2014 per la ripresa della raffinazione ma sarebbe importante – da subito, si è perso fin troppo tempo - guardare al futuro, ad un modello industriale duraturo e alternativo. In Regione si stanno vagliando le alternative e il mantenimento dei livelli occupazionali per 10 anni, frutto dell’accordo per il via libera al rigassificatore, è un impegno che l’azienda deve rispettare guardando anche a nuovi modelli di business. Falconara non può e non deve essere solo Api. E le opportunità non mancano.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 31-01-2013 alle 18:12 sul giornale del 01 febbraio 2013 - 2053 letture
SHORT LINK:
https://vivere.me/ISM