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Agrinsieme, Pd: 'La nuova legislatura segni una svolta per l’agroalimentare'

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Ortaggi, frutta, verdura

“Una rinnovata strategia, sia a livello nazionale che europeo, in grado di collocare il sistema agroalimentare e le sue imprese nelle dinamiche della crescita, per contribuire e partecipare alla ripresa economica del Paese”.

Lo hanno chiesto Nevio Lavagnoli ed Evasio Sebastianelli (Cia) e Mauro Scattolini (Confcooperative) intervenendo a nome di Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari (Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital), all’incontro svoltosi lunedì mattina ad Ancona nella sede Cia.

I rappresentanti di Agrinsieme hanno illustrato i contenuti del documento unitario dal titolo Lo sviluppo dell’agroalimentare nel Paese elaborato per le prossime elezioni del 24 e 25 febbraio, che è stato inviato ai candidati premier e ai segretari dei partiti politici sul quale, hanno proseguito, “Agrinsieme intende aprire nei prossimi mesi un confronto serio e costruttivo con le istituzioni e la politica”. Tra i punti programmatici: una maggiore e qualificata presenza delle istituzioni italiane in Europa -il contesto in cui si compiranno scelte strategiche destinate a cambiare la politica agricola del Paese- e l’esigenza, sul piano interno, di un generale rafforzamento del sistema agroalimentare del Paese, che passi attraverso incentivi all’aggregazione, sostegno alla ricerca e all’innovazione, difesa del made in Italy dalla contraffazione, maggior impulso all’export agroalimentare, incentivi per il mercato del lavoro e per il ricambio generazionale, riduzione della pressione contributiva e fiscale e rafforzamento, infine, degli strumenti per il credito.

Per lo sviluppo dell’agroalimentare costituiscono inoltre delle priorità: la semplificazione burocratica, la corretta gestione delle risorse naturali, e sul piano interno, una armonizzazione del quadro normativo di riferimento e la sottolineatura di come il settore agricolo non trovi più corrispondenza in termini progettuali e di sviluppo nell’attuale configurazione del Ministero delle politiche agricole.



Ortaggi, frutta, verdura

Questo è un articolo pubblicato il 04-02-2013 alle 14:35 sul giornale del 05 febbraio 2013 - 751 letture