Falconara: Sansò (DC) Amianto, 'Il mesotelioma pleurico incombe sulla cittadinanza'

Apposita legge e dopo ben venti anni c’è ancora chi perde tempo a pensare come agire per eliminare la “spada di Damocle” che pende sulla testa e sulla salute dei cittadini, dimenticandosi però che è una malattia subdola, perversa che non perdona, che è in grado di manifestarsi anche dopo decenni.
Abbiamo da tempo sollecitato ripetutamente l’Ente, gli uffici preposti al controllo, alla verifica dello stato di conservazione delle coperture degli edifici pubblici e privati, abbiamo altresì manifestato le Ns vive preoccupazioni ad organi competenti siti in ambito territorio regionale senza però nulla ottenere. Abbiamo avuto contatti epistolari, telefonici ottenendo assicurazioni, ma sono decorsi infruttuosamente anni e non si è visto nulla di concreto: si sono spese solo tante belle parole. L’Ente sembra dormire mentre il pulviscolo sprigionatosi dall’ossidazione del cemento amianto si perde ogni momento nell’aria per finire inalato nei polmoni della gente. Si attende, sia spetta ancora, si perde tempo, si discute, si spalleggiano responsabilità e….intanto il mesotelioma entra in incubazione per poi esplodere dopo decenni in formula irreversibile.
Non vogliamo entrare nel merito giuridico del dispositivo, non vogliamo al momento indicare responsabilità anche se di ns conoscenza (che non sono certo presunte), ma crediamo sia legittimo chiedere la tutela della salute dei cittadini, così come doveroso che l’Ente o meglio il Sindaco decida “interventi” risolutori atti ad eliminare cause ed effetti provenienti da tale gravissimo, irrisolto, problema che si annida, in particolare, sulle coperture degradate di diversi edifici falaconaresi.
Si chiede al Ns primo cittadino di farsi interprete e tutore di un diritto sacrosanto “alla salute”, di erigersi difensore della salute dei suoi concittadini, di osservare e far rispettare le norme di legge vigenti da venti anni, di adottare tutte le misure necessarie ed atte a scongiurare esiti futuri nefasti per la popolazione rea di aver respirato polveri di amianto derivanti da tetti costruiti con lastre di cemento amianto (eternit). Crediamo che a rigor di logica non sia necessario interessare le aule del Tribunale per ottenere “giustizia” su tale delicato argomento, me se l’Ente ed “Organi competenti per territorio” dovessero ancora rendersi latitanti ci vedremmo costretti ad ottenere un “secondo round” e questa volta con il ricorso al Giudice.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-06-2013 alle 21:19 sul giornale del 29 giugno 2013 - 2201 letture
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