comunicato stampa
Pinacoteca e città: Raschia (Cgil), 'Occorre voltar pagina!'

Un inestimabile patrimonio artistico. Ma a cotanto rilievo storico-culturale non si può certo dire corrisponda, purtroppo, un’altrettanto brillante gestione del museo, ormai da due anni praticamente chiuso al pubblico per lavori ed in uno stato ormai cronico di degrado. Il personale che vi presta servizio è largamente inadeguato, insufficiente per numero e carente di specifiche professionalità: quattro unità (più un lavoro socialmente utile) che attendono allo svolgimento di tutti i compiti con impagabile impegno e disponibilità, ben oltre la propria sfera di responsabilità, il tutto in condizioni di incredibile abbandono. Sono ancora in corso lavori di ampliamento, lavori che potrebbero rappresentare un’imperdibile occasione di rilancio, con allestimenti adeguati e soprattutto con riferimenti e programmi certi, restaurando le opere in deposito, e magari promuovendo -perché no?- una scuola di restauro. Nel frattempo, non sarebbe affatto male sottoporre ad attenta verifica gli attuali sistemi di sicurezza, in particolare l’impianto anti-incendio...nell’attesa di un bagno a piano terra per una lavoratrice con seri difficoltà di deambulazione. L’unica attività che invece ferve, a quanto risulta, riguarda il prestito di opere di così rara bellezza verso destinazioni lontane. Opere che, potrà sembrare antipatico affermarlo, forse non dovrebbero MAI uscire.
“Ma tanto è chiusa!” Certamente qualcuno sosterrà. Che ragionamenti… Una nostra recente visita è stata occasione d’incontro, oltre che col personale fortemente determinato a non perdersi d’animo, con una delicata opera del Tiziano appena rientrata dai musei capitolini. C’è da chiedersi: una bella responsabilità davvero, nelle condizioni date, senza professionalità adeguate e specifiche, sottoscrivere il verbale per la ripresa in carico, ed escludere anche il più piccolo dei possibili danneggiamenti… E se invece di mandare in giro per il mondo opere straordinarie, ci attrezzassimo “noi” ad accogliere i visitatori? Cosa impedisce, specie in questo periodo feriale, certo con i dovuti accorgimenti, di organizzare visite guidate per quei turisti che, ostinati, ancora scelgono la città come meta privilegiata? Al solito, qualcuno dirà: “Non è a norma…” Condizione peraltro mai mancata alla struttura, ma che non dovrebbe impedire un minimo di accoglienza, con i dovuti accorgimenti, appunto! Questa della Pinacoteca anconetana sembra la metafora del tempo che scandisce la città. Potenzialità inespresse, ancora prive di guida sicura e di progetto condiviso per l’attraversata del deserto. Non passa giorno senza apprendere nuove perle che parlano purtroppo di una città di tradizioni millenarie, ricca di rare bellezze, ma incapace finora di valorizzarle a dovere. Una città in cui sembra avere prevalso sfiducia, indifferenza, incuria, sciatteria, ignavia.
Occorre voltar pagina! È arrivato il momento. Ci sono finalmente le condizioni per invertire il lento declino. Servono però impegno, volontà, determinazione e forte responsabilizzazione, soprattutto da parte di quanti sono chiamati ad esercitare ruoli e funzioni pubbliche di rilievo, influenti e in grado di imprimere sollecitazioni adeguate come contributo per una svolta decisiva. Al di la di polemiche stantie sulla funzione del pubblico, luogo privilegiato e sicuramente determinante per la svolta, il nuovo Sindaco sembra incoraggiare una diversa visione. Vedremo nei prossimi giorni se finalmente corrisponderanno davvero scelte coerenti e capaci di determinare le condizioni per un indispensabile quanto atteso rilancio.

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