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Capece (Sappe) in visita nelle carceri: 'Nelle Marche più di 1.080 detenuti. Resta l'emergenza'

carcere| 3' di lettura Ancona 16/09/2013 - Un tasso di affollamento costante della popolazione detenuta a fronte di un organico di Polizia Penitenziaria in calo e soluzioni al grave problema del sovraffollamento penitenziario: sono le principali criticità delle carceri marchigiane, nelle quali in questi giorni è in visita Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa Organizzazione sindacale di Categoria.

Capece è stato in visita nelle strutture penitenziarie di Pesaro e Fossombrone e, nei prossimi giorni, visiterà quelle di Fermo, Ancona Barcaglione e Montacuto, Ascoli dove incontrerà e saluterà i poliziotti penitenziari in servizio insieme al Segretario Regionale SAPPE per le Marche Nicandro Silvestri.

“Nelle Marche la situazione penitenziaria è particolarmente critica, come conferma anche la grave aggressione ad un poliziotto nel carcere di Pesaro di pochi giorni fa”, commenta Capece. “Attualmente i sette penitenziari marchigiani ospitano oltre 1.080 detenuti a fronte di una capienza regolamentare delle strutture pari a poco più di 800 posti. La presenza di stranieri tra i reclusi si attesta tra il 30 ed il 50% dei presenti, con il record di Camerino dove sono il 60%: nelle Marche si registra anche una significativa percentuale di detenuti tossicodipendenti (circa il 22% dei presenti). Record negativo è anche quello dei detenuti che lavorano, che nelle Marche sono solamente il 15% dei presenti. La carenza di personale di Polizia Penitenziaria e il pesante sovraffollamento determinano conseguenti ripercussioni negative sulla dignità stessa di chi deve scontare una pena in celle affollate e soprattutto di coloro che in quelle sezioni detentive svolgono un duro, difficile e delicato lavorato, come quello svolto dai poliziotti penitenziari.”

“L’Amministrazione Penitenziaria sembra vivere in una realtà virtuale e non si rende evidentemente conto della drammaticità del momento, che costringe le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria a condizioni di lavoro sempre più difficili” aggiunge Capece. “La situazione penitenziaria è sempre più incandescente e rincorrere la ‘vigilanza dinamica ed i patti di responsabilità con i detenuti, come vorrebbe il DAP e come si sta attuando nel carcere di Pesaro, è una chimera: cosa dovrebbero fare tutto il giorno i detenuti, girare a vuoto nelle sezioni? In carcere quello che manca è il lavoro, che dovrebbe coinvolgere tutti i detenuti dando quindi anche un senso alla pena ed invece la stragrande maggioranza dei ristretti sta in cella 20 ore al giorno, nell’ozio assoluto”.

Il SAPPE ricorda che solo lo scorso anno, 2012, nelle carceri marchigiane si sono contati 2 suicidi, 31 tentati suicidi sventati dalla Polizia Penitenziaria, 123 atti di autolesionismo (e cioè ingestione di corpi estranei come chiodi, pile, lamette; tagli diffusi sul corpo e provocati da lamette),237 colluttazioni e 18 aggressioni.

”Le carceri restano invivibili, per chi è detenuto e per chi ci lavora” conclude il leader del SAPPE. “La vigilanza dinamica dei penitenziari voluta da Giovanni Tamburino, Capo dell’Amministrazione Penitenziaria, e dal Vice Luigi Pagano non è la soluzione del problema carcerario. Il progetto dei circuiti penitenziari studiato dall’Amministrazione penitenziaria, che ha coinvolto anche il carcere di Pesaro con la vigilanza dinamica, non ci sembra la soluzione idonea perchè al superamento del concetto dello spazio di perimetrazione della cella e ad una maggiore apertura per i detenuti deve associarsi la necessità che questi svolgano attività lavorativa e che il Personale di Polizia penitenziaria sia esentato da responsabilità derivanti da un servizio svolto in modo dinamico. Oggi tutto questo non c’è ed il rischio è che un solo poliziotto farà domani ciò che oggi lo fanno quattro o più Agenti, a tutto discapito della sicurezza. L’aggressione di un nostro poliziotto a Pesaro lo conferma drammaticamente “.


da Sappe
Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-09-2013 alle 18:00 sul giornale del 17 settembre 2013 - 900 letture

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