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Emergenza casa e occupazione di via Ragusa. La lettera al sindaco di un giovane anconetano

3' di lettura Ancona 29/12/2013 - Una lettera aperta da parte di un giovane anconetano indirizzata al sindaco Mancinelli e a tutta la sua Giunta sulla situazione di via Ragusa.

Caro sindaco,

sono un ragazzo di 21 anni. Attualmente studio fuori Ancona e sono tornato per le vacanze di Natale. Il giorno dopo il mio rientro ho saputo della notizia che riguardava l'occupazione dell'ex scuola Regina Margherita. Pur non appartenendo formalmente a nessun gruppo tra gli organizzatori, in questi giorni sono spesso stato presente a Casa de ni' altri. Ho portato solidarietà: felpe, coperte, cibo e qualche sorriso. Sono rimasto letteralmente scioccato leggendo ciò che i quotidiani locali hanno riportato.

Le sue dichiarazioni si sono concentrate sulla critica agli organizzatori dell'occupazione e sulla scelleratezza dell'illegale gesto. Nella casa però sono presenti 50 cittadini anconetani, proprio per il fatto di calpestarne il suolo. Garantire i diritti risulta spesso un problema, soprattutto e purtroppo quando i protagonisti sono perlopiù migranti, considerati spesso e volentieri di un' altra umanità rispetto alla nostra. Quello che posso semplicemente consigliarle, se mi permette, è di andare e vedere con i suoi occhi che cosa succede e come funziona la struttura. La civiltà e la solidarietà sono valori che si costruiscono ogni giorno, con la partecipazione di tutti, italiani e non. Non è giusto essere solidali? Si corre il rischio di essere identificati "rivoluzionari della domenica", come lei ben sa.

Dovremmo quindi essere competitivi? Usare le nostre capacità e possibilità per sopraffare gli altri? La soddisfazione nel tendere una mano a chi è in difficoltà supera di gran lunga ogni bene raggiungibile. So che voi politici fate una grande difficoltà ad entrare a contatto con la realtà, per questo le chiedo di andare e vedere prima di giudicare. Le consiglio di fermarsi a chiacchierare con i ragazzi che occupano e di ascoltare alcune delle loro storie. Il vostro partito dovrebbe essere favorevole all'integrazione e alla garanzia di diritti per tutti. Dentro la casa scoprirà infinite provenienze geografiche, diverse lingue e tante differenze nel colore della pelle. Nonostante questo iniziale ostacolo che cerca di dividere, sono sicuro che tramite il dialogo e l'autogestione si raggiungeranno traguardi inaspettati. Oltre il problema dell'emergenza abitativa, tenga conto di questa particolarità.

Lei non crede che garantendo i diritti e i bisogni primari a tutti, migranti e non, si costruisca una società realmente integrata? Una società in cui sono il razzismo e la xenofobia a venire sgomberati ed eliminati. Sogno una città che tuteli i diritti di TUTTI i suoi abitanti. In cui tutti hanno un tetto sotto cui riposare e dove nessuno possa più sentirsi straniero. Garantire i diritti a chi non li ha significa mettere un tassello (il primo) per la realizzazione della personalità di ognuno di noi. Senza tale garanzia le vite verrebbero schiacciate sotto il peso della loro inevitabile sfortuna.

Le auguro un felice 2014, Francesco Mazzanti






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-12-2013 alle 01:37 sul giornale del 30 dicembre 2013 - 2557 letture

In questo articolo si parla di attualità, sindaco, cittadino, lettera, emergenza abitativa, valeria mancinelli

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