comunicato stampa
Falconara: Sansò (Dc), 'La città si nasconde e si spegne con dignitosa tristezza'

Abbiamo incontrato amici e conoscenti, abbiamo parlato e scambiato opinioni con uomini e donne, abbiamo visto facce nuove e sconosciute e… abbiamo avuto modo e maniera di così assistere a freddi sorrisi, a smorfie amare; abbiamo risentito malumori, critiche aspre, soprattutto voci di “protesta”, sono emerse speranze deluse condite da una “rassegnazione morbosa” sintesi di una malattia riconducibile ad un “fallimento politico –amministrativo- gestionale dell’Ente divenuto cronico.
Le speranze dei falconaresi si sono totalmente perse assistendo al “MODUS OPERANDI” dell’Amministrazione comunale così come le speranze della gente nei “ supermercati locali” ( nei quartieri) all’ora di chiusura quando compra con lo sconto e può frugare tra le cassette per racimolare verdura più o meno fresca. Spariscono in progressione le insegne, alcuni negozi cambiano sito, si spostano e/o arretrano in altre strade interne per contenere i canoni di affitto, altri, già locali “storici” svaniscono. Le strade sono sporche, molte le buche, il poco verde non appare curato, le vie principali giacciono nel degrado, le serrande si abbassano e si spengono tante piccole luci. Strade e piazze sono spesso costellate di rifiuti, pareti di fabbricati tappezzate di orridi graffiti, poi ancora lattine e bottigliette lasciate abbandonate su marciapiedi rotti e degradati, tristi testimonianza di notti lacerate da urla e schiamazzi. Si percepisce chiaramente che tutto dimostra che è in atto il disarmo e un senso di diffusa angoscia e sale in cattedra una dignitosa tristezza.
Nel reticolo borghese del centro e nei quartieri attigui sembra che le anime dei falconaresi tendano a nascondersi, a non farsi vedere per vergogna, come se fosse scoccata una scintilla di protesta La sensazione è che Falconara si stia “restringendo”, arroccandosi, chiudendosi, resistendo alle “esternazioni di propaganda provenienti dalle residenze castellane”: così facendo di Falconara una città, una residenza popolata da soli pensionati, dove l’attività e il dinamismo non ha più alcuna allocazione.
Questo sfogo non vuole essere una litania moralistica ma è solo una sacrosanta conferma di un quadro reale e non ipocrita di una cittadina che ha subito per decenni un progressivo, irreversibile degrado accompagnato dall’arroganza di un “governo incapace di amministrare” quindi è un monito contro il degrado in senso lato. Falconara è ora “smarrita” e la richiesta che serpeggia tra la gente è quella di riaccendere quelle luci del centro che si sono spente: non basta la “nevicata artificiale di Natale”, non bastano i “cuoricini rossi” per San Valentino, ci vuole ben altro. Oggi ci vuole l’uomo giusto che sappia difendere “eroicamente” il territorio, l’ambiente, la città, l’interesse del cittadino. Ci vuole l’orgoglio di una “squadra preparata di uomini e donne “capaci e di esperienza” che vogliono il “bene comune” che desiderano far rivivere la ns città. Questa la sfida e la speranza della nuova Falconara e della sua gente che deve essere al più presto vinta e confermata.

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