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Il Presidente di Confindustria Ancona rompe gli argini. Haier, Schiavoni a Spacca: 'È ora di cambiare rotta'

Claudio Schiavoni, Presidente di Confindustria Ancona 4' di lettura Ancona 01/03/2014 - La Regione non può decidere la politica economica ed industriale del territorio senza un confronto con le categorie economiche. "La Delibera assunta dalla Giunta Spacca lunedì 24 febbraio in merito al gruppo Haier - esordisce il Presidente di Confindustria Ancona, Claudio Schiavoni - testimonia la sua crescente distanza con il sistema economico ed imprenditoriale della nostra terra".

"In maniera responsabile abbiamo atteso qualche giorno prima di esprimere la nostra opinione in merito: ci saremmo aspettati un’informazione diretta da parte della Regione verso le categorie economiche, stante la rilevanza strategica della scelta compiuta, cosa che ad oggi è assolutamente mancata. Trovo sorprendente e ingiustificabile che il Governatore dia evidenza del Memorandum d'intesa con Haier Group - Open Innovation Center con una nota stampa senza porsi minimamente lo scrupolo di un confronto preventivo con le categorie economiche del territorio - Confindustria in primis - sull'opportunità di dare o meno concretezza ad una simile intesa, intesa tra l'altro che la Regione meditava dal settembre scorso.

Non abbiamo posizioni ostative nei confronti del Gruppo Haier: crediamo nel libero mercato e nella libera concorrenza. Perciò, se Haier ha in animo di sviluppare e realizzare prodotti nelle Marche, è il benvenuto; se vuole realizzare collaborazioni locali, saremo felici che Haier si confronti con le aziende nostre associate, purché le regole che noi quotidianamente rispettiamo valgano anche per il gruppo cinese.

Ciò nonostante è inaccettabile che la Regione, d'imperio, senza un minimo di confronto, influenzi il futuro tecnologico ed industriale delle Marche, perdipiù creando effetti turbativi nella gestione dell'accordo. Sará infatti il servizio Internazionalizzazione della Regione a "fungere da tramite e collegamento in tutti i rapporti" mentre Meccano Group avrá di fatto il monopolio della selezione delle imprese da mettere in contatto con Haier.

L'effetto annuncio, assai caro alla Giunta Spacca, rispetto alla sinergia Marche - Haier conferma la sordità e l'autoreferenzialità con cui la Regione intende affrontare la complessità del momento, senza tenere minimamente in considerazione le reali necessità del mondo industriale: prima di ricercare partner in Cina, sarebbe bene valorizzare il sistema di impresa locale, proponendo in modo ragionato, aggregato e strutturato la sua capacità produttiva e tecnologica in mercati a noi più prossimi e accessibili anche alle piccole imprese. Da quando è iniziata la crisi dell’Antonio Merloni, la Regione sta facendo una politica di internazionalizzazione al contrario! Invece di andare in giro per il mondo a cercare partner stranieri da portare qui - con il rischio che creino danno alle aziende locali anzichè vantaggi - perché non aiuta realmente le piccole aziende del territorio a portare il loro konw how e la loro competenza all’estero?

Giudichiamo poi inopportuno il momento in cui Spacca ha inteso dare avvio all'intesa: il Governatore dimentica l'esistenza di un tavolo promosso solo pochi giorni fa dal Ministero allo Sviluppo Economico per definire linee di politica industriale a sostegno del mondo ELDOM. sono coinvolte la Regione Marche e tutte le altre Regioni interessate dalla presenza di produttori di elettrodomestici, le Organizzazioni Sindacali, il Sistema Confindustria, noi compresi. E una cosa è già emersa a quel tavolo: lavorare tutti insieme per fare in modo che l'ELDOM italiano vada verso l'alto di gamma.

È in corso di realizzazione, proprio con il contributo della Regione, un’indagine sul territorio fabrianese in partnership con Politecnica delle Marche, Fondazione Carifac e Confindustria per valutare i fabbisogni tecnologici, produttivi e formativi delle aziende del fabrianese. Uno strumento di valutazione importante per capire quali siano le iniziative da mettere in campo tarate sulle effettive necessità delle imprese. Esiste anche una proposta di piattaforma tecnologica avanzata dalla Politecnica proprio per il settore elettrodomestico, non ancora discussa. Per finire, a novembre, come il Governatore ben sa, avevamo scritto una lettera all’allora presidente del Consiglio Letta chiedendo una revisione dell’Accordo di programma: avremmo auspicato di lavorare insieme per arrivare ad impiegare al meglio quei fondi ancora inutilizzati. Ma nulla da fare, silenzio assoluto.

Chiediamo allora un chiaro cambio di rotta alla Regione: all'inizio del mandato di Presidente di Confindustria Ancona, ho auspicato di lavorare insieme a tutti coloro che hanno responsabilità - al pari nostro - rispetto alle dinamiche economiche ed imprenditoriali del territorio per risolvere "insieme" i problemi esistenti. Le banche stanno rispondendo; con le altre Associazioni di categoria stiamo responsabilmente dialogando per il bene di tutte le imprese; stiamo ragionando con le grandi imprese locali per individuare modalità che consentano di trattenere qui - nel rispetto delle regole del mercato, degli standard qualitativi e tecnologici, nonché di costo - parte delle loro forniture; con le Organizzazioni Sindacali gestiamo quotidianamente i difficili casi di crisi aziendali che si prospettano per cercare di limitare i danni. È veramente disarmante prendere atto che i soli a non volere ascoltare siano coloro i quali che hanno responsabilità di governo del territorio”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-03-2014 alle 19:58 sul giornale del 02 marzo 2014 - 3086 letture

In questo articolo si parla di attualità, Confindustria Ancona, claudio schiavoni

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