comunicato stampa
Raschia (Fp Cgil): 'Servizi educativi e macchina comunale'

In primo luogo, pesa aver classificato questo servizio -fondamentale per la crescita equilibrata di bambine e bambini- tra quelli a “domanda individuale”. Ciò ha finito per ostacolare l’accesso da parte di famiglie, costrette a dover sostenere un costo ragguardevole, sempre più oneroso nel corso degli anni. È del tutto evidente che, in tal modo, non si è certo favorito lo sviluppo del servizio, delegandolo a decisioni di genitori, sempre più alle prese con problemi economici e con il lavoro che non c’è. Senza considerare le politiche degli enti locali che hanno drasticamente ridimensionato gli investimenti in tale direzione. Un dato chiarisce la situazione del nostro comune.
Negli anni ’90 erano quasi 500 i posti disponibili nei 9 Asili Nido gestiti in modo diretto con circa 60 educatrici. Adesso, i posti disponibili sono pochi di più, 577, con le strutture pubbliche ridotte a 5 (Agrodolce, Babylandia, Pollicino, Orsacchiotto e Chicco di grano). Il personale è stato dimezzato, 34 unità in servizio; la gestione è allargata ai privati, con un totale di 17 asili nido. Ragione per la quale un risveglio di coscienze e di politiche può e deve essere considerato novità certamente positivo. Vedremo cosa potrà nascere da questa ritrovata attenzione nei confronti di un livello educativo nella fase più delicata della crescita, che prepara l’ingresso alla scuola dell’infanzia.
Se non altro, forse, potrà essere impedito che i giardini delle scuole siano dismessi a favore d’interessi privati, come purtroppo accaduto nel quartiere Pietralacroce, nell’area a disposizione, oltre che del Nido “Babylandia”, della materna “Acquario”.
Così come di sicuro interesse potrà certamente rivelarsi una partecipazione più attiva dei genitori che nei giorni scorsi hanno incontrato l’'Amministrazione. Auspichiamo che non si risolva, però, tutto nella celebrazione di ricorrenze annuali, come par di capire, e che si predispongano, invece, forme partecipative adeguate e più incisive.
Intanto, le cronache raccontano di un impegno straordinario dei genitori, impagabile, giunti fino a proporre di sostenere le spese di pavimentazione per rendere agibile lo spazio all’esterno, davanti alla sezione. Sono trascorsi inutilmente quasi cinque mesi, però, senza che dal coordinamento del servizio sia giunto un riscontro, una risposta.
È comprensibile che la gestione della macchina comunale non stia offrendo prove edificanti, incapace com’è di stimolare e valorizzare ogni possibile collaborazione: ma è così complicato e difficile cogliere un’opportunità concreta come questa?

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