Falconara: Mastrovincenzo (Pd) su raccolta differenziata, 'Risultato di una politica fallimentare'

Nel 2013 il Comune di Falconara ha prodotto 14.691 ton. di rifiuti di cui solo 6.845 tonnellate (46.19%) in modo differenziato. La produzione pro-capite annua è stata di 553 kg. per abitante. In sostanza sono stati prodotte 1,186 tonnellate in meno di rifiuti urbani e la raccolta differenziata è aumentata del 5,4%.
Nel 2012, fra i 49 Comuni della Provincia di Ancona, Falconara era al 44° posto, preceduta da Comuni che avevano ottenuto performances ben superiori. Nel 2013 il Comune di Falconara retrocede al 46° posto sui 49 della provincia. Resta tristemente fanalino di coda fra i Comuni con più di 5000 abitanti.
Il tanto decantato miglioramento della raccolta differenziata da parte dell’assessore Astolfi, è ben poca cosa se lo si confronta con quello degli altri Comuni, una ventina dei quali ha fatto registrare performances di incremento superiore al 10% pur partendo già da un dato superiore a Falconara e quindi con minori margini di miglioramento. Ma il dato più eclatante è che se nel 2012 sono stati solo 18 i Comuni ad aver superato la soglia del 65% - a fronte della quale è possibile evitare il pagamento dell’addizionale di 4 euro a tonnellata per lo smaltimento e ridurre l’importo del tributo in discarica - nel 2013 sono stati ben 30 i Comuni virtuosi.
Questo è il risultato di una politica fallimentare di raccolta differenziata che comporta ancora pesanti oneri per i falconaresi. Se solo il Comune avesse raggiunto il 65,01% di raccolta differenziata (obiettivo imposto dalla legge sin dal 2012) e quindi avesse smaltito 5.555 tonnellate di rifiuti in discarica anziché 9.337 tonnellate, i falconaresi avrebbero pagato come tributo 14 euro invece di 24 cioè ben 83.370 euro in meno solo di tasse. Non solo, avrebbero speso per le 3.782 tonnellate in meno conferite in discarica (97,13 euro a tonnellata) altri 367.000 mila euro in meno oltre a circa 12.000 euro di minori spese di trasporto. In sintesi: raggiungendo l'obiettivo minimo del 65% di raccolta differenziata, attraverso il c.d. “porta a porta spinto” in tutta la città, i falconaresi avrebbero risparmiato ben 460.000 euro. Non solo: 3782 tonnellate in più di raccolta differenziata avrebbero significato altri introiti per il conferimento di carta, vetro, metalli avviati al recupero. Insomma l’incapacità della Giunta di centro-destra costa ai falconaresi, solo per lo smaltimento dei rifiuti, quasi mezzo milione di euro all’anno, cioè 17 euro per ogni cittadino, mediamente 40 euro a famiglia.

Questo è un articolo pubblicato il 13-04-2014 alle 20:56 sul giornale del 14 aprile 2014 - 1398 letture
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