comunicato stampa
Ceced e Confindustria insieme per il rilancio del settore elettrodomestico. Ancona tra le promotrici

“Abbiamo voluto costruire un progetto comune per ridare competitività al settore dell’elettrodomestico che è un vero 'made in', un pezzo importante della storia del nostro paese – ha sottolineato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi – che nonostante gli effetti della crisi è vivo e ancora tutte le caratteristiche per continuare a segnare con successo il nostro futuro”.
Il settore ha risentito più di altri di una crisi profonda che si è tradotta in perdita di posti di lavoro e calo della produzione (-40% a fine 2013 rispetto al 2007), ma possiede ancora un grosso potenziale di sviluppo e ha capacità di innovare.
Come? Il Progetto indica alcune azioni specifiche: liberare le risorse disponibili, frenate da vincoli burocratici e regolamentari o adottare strumenti flessibili per gestire le problematiche dimensionali delle imprese; oltre a misure trasversali a tutti i settori: riduzione del carico fiscale, sostegno all’innovazione e rimodulazione del costo dell’energia. Ma soprattutto scommette sull’innovazione: la sfida per i produttori sarà puntare sull’alto di gamma e su prodotti sempre più ecologi e performanti.
“Il Progetto – ha spiegato ancora il presidente Squinzi – sarà inviato al Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, con cui si auspica di avere presto un confronto a tutto campo sulla politica industriale”.
Così Claudio Schiavoni, Presidente di Confindustria Ancona, commenta Orizzonte: “Siamo molto contenti che a livello nazionale si stia dando concretezza al tavolo da noi auspicato da parecchi mesi ed avviato insieme a Confindustria ed a Confindustria CECED a luglio scorso. Il comparto degli elettrodomestici continua ad essere strategico per l’economia del Paese - il secondo per livello occupazionale - e soprattutto per il nostro territorio. Abbiamo bisogno di un progetto di politica industriale ad ampio raggio, che aiuti il settore a riaccendere la spina e siamo convinti che da Fabriano, uno dei punti nevralgici dell’elettrodomestico in Italia, possano partire contributi importanti alla buona riuscita del progetto”.

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