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Area Marina protetta del Conero. L'Ispra del Ministrero accelera l'iter e il Comitato ribadisce il "no"

Spiaggia delle Due Sorelle 6' di lettura Ancona 30/07/2014 - L’altro ieri summit al Comune di Ancona coi funzionari di Roma. Giancarli per la Regione: “Regole chiare, Sirolo e Numana non possono vanificare un esito positivo della procedura”. Sit in del Comitato per il no al Porto turistico di Marina Dorica.

Nessuna stagnazione procedurale, si muovono le acque attorno al progetto in fase preliminare per la costituzione dell’Area Marina Protetta (AMP) del Conero. Emblematico, in tal senso, l’incontro svoltosi martedì 29 luglio alle 17,30 presso il Comune di Ancona, con alcuni alti rappresentanti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) giunti da Roma per incontrare il sindaco Valeria Mancinelli, il vicesindaco Pierpaolo Sediari, alcuni funzionari municipali e rappresentanti di associazioni legate al settore mare-pesca. “Interlocutorio” l’esito del summit. E questo era preventivabile.

Ma si è trattato di un prezioso confronto chiarificatore su una questione che vede da tempo decisamente schierati a favore del sì alla AMP del Conero il sindaco Mancinelli e la Regione Marche. Oltre, ovviamente, al Comitato promotore per l’istituzione dell’AMP, che comprende vari soggetti, tra i quali Legambiente Marche, Lega Pesca Marche, Slow Food Ancona e Cooperativa Pescatori Portonovo.

Ieri pomeriggio, 30 luglio (oggi per chi legge ndr), probabile altro passaggio importante sul tema in occasione della riunione del Consorzio “Vanvitelli” che gestisce politicamente “Marina Dorica” e il Porto Turistico, presente il sindaco Mancinelli. Un passaggio importante perché Il “Vanvitelli” è tra le parti in causa che non si sono ancora pronunciate ufficialmente sull’ipotesi del varo dell’AMP Conero. Un’ipotesi, tuttavia, che diventa più concreta, da un lato proprio grazie all’accelerazione imposta dall’Ispra, l’organismo del Ministero dell’Ambiente che si occupa delle varie fasi procedurali.

E dall’altro, da quanto ribadito ieri da Enzo Giancarli, presidente della Commissione ambiente e territorio della Regione: “E' importante che tutti sappiano che da parte del Ministero non esiste alcun veto alla costituzione dell’AMP del Conero in caso di non partecipazione all’iter del Comune di Sirolo ed, eventualmente, di quello di Numana”. Giancarli lo ha sottolineato richiamando quanto già precisato in Regione, il 26 giugno, in occasione della riunione della Commissione Ambiente. Quanto al tirarsi fuori dal progetto AMP Conero del Comune di Sirolo, è un fatto scontato. Mentre quello di Numana continua a prendere tempo per studiare le carte. “Certo, l’obiettivo di fondo resta quello di estendere la fascia protetta a Sirolo e Numana – ha aggiunto Giancarli, proseguiremo nel tentativo di coinvolgere questi due Comuni, ma non esiste una clausola ostativa qualora non ci riuscissimo”.

In riferimento a quella clausola - ovvero la defezione del Comune di Sirolo - che qualche anno fa costrinse il Ministero a bocciare il primo avanzato progetto di costituzione dell’AMP del Conero, con relativo inabissamento del fondo di 450mila euro stanziato dalla Finanziaria del 2008. Obiettivo minimo realisticamente possibile, ad oggi, dunque, la costituzione di una mini Area di protezione che interessi solo le acque antistanti il Comune di Ancona.

La decisione finale per l’ok al procedimento costitutivo spetta esclusivamente al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Marche”, ha ripetuto ieri il dott. Alfredo Fermanelli (dopo averlo detto agli inizi di luglio), il dirigente che si occupa di aree protette e parchi e segue la vicenda per conto del massimo ente locale. Tornando alla posizione di Ancona, va ricordato che da mesi la Giunta municipale ha dato la sua convinta disponibilità a cogliere la nuova chance palesatasi col recente, ulteriore stanziamento di fondi da parte del Ministero – pari a 300mila euro per quest’anno e per il 2015 e di 1.300.000 euro per il 2016 – da dividere per le necessità costitutive dell’AMP del Conero nelle Marche e di quella di Capo Milazzo in Sicilia.

Occorre definire e portare avanti un piano operativo con o senza Sirolo”, aveva dichiarato il sindaco Mancinelli. Convinta che “l’AMP del Conero rappresenti una tutela del pregio e della specificità del nostro territorio, possa essere un volano per green economy, ricerca scientifica e sviluppo sostenibile e un catalizzatore di turismo sostenibile e di tutte le attività legate alla imprenditoria verde”.

Quanto all’impegno assolutamente favorevole della Regione Marche, era stato ribadito dal dott. Fermanelli nel rappresentare l’ente alla riunione sul tema svoltasi il 18 giugno scorso al Ministero. Al tavolo c’era il Comune di Ancona, quello di Numana vi si era seduto solo in qualità di “osservatore”, assente come preannunciato Sirolo. Presenti, quel 18 giugno, anche l’Ente Parco del Conero e la Provincia di Ancona, schierati per il sì. Durante quella riunione, la funzionaria ministeriale dott.ssa Giarratano, aveva illustrato quello che sarà il procedimento tecnico-amministrativo, che prevede l’emanazione di due provvedimenti: il decreto istitutivo del Ministero dell’Ambiente e il regolamento di disciplina delle attività consentite. Le varie fasi procedimentali saranno avviate dopo che l’Ispra avrà terminato quelle attività preliminari che lo vedono già impegnata. E che culmineranno in una istruttoria che prevede anche un percorso sempre più fortemente partecipato dal territorio della Riviera del Conero. L’istruttoria toccherà aspetti importanti di natura conoscitiva ambientale e socio-economica, per arrivare infine alla proposta di perimetrazione e disciplina delle aree interessate (zone A, B, C, a seconda del livello di divieti e limiti). Sul piano della gestione l’affidamento sarà possibile nell’ambito dei soggetti singoli o consorziati che la legge prevede e con il rispetto di una piena autonomia di ogni territorio in quanto a modalità e scelte da fare. Questi soggetti sono: gli enti pubblici, le istituzioni scientifiche e le associazioni ambientaliste riconosciute. “I funzionari Ispra saranno di nuovo ad Ancona a settembre per incontrare la Commissione ambiente e territorio della Regione Marche”, ha annunciato Giancarli.

Sul fonte del no all’AMP del Conero, resta schierato l’apposito Comitato, composto da molti dei circoli locali della Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquea, dalla la categoria dei pescatori di vongole – che una decina di giorni fa quel no l’hanno ripetuto incontrando Giancarli – dalla Lega Navale, da molte associazioni sportive e da tanti diportisti.

Proprio ieri, 30 luglio, il Comitato per il no ha dato vita ad un sit-in al porto turistico di marina dorica per spiegare le sue ragioni. “Un’Area Marina del Conero, così come ipotizzata adesso, creerebbe solo problemi e nessun vantaggio per il turismo”, dichiara Igino Ferri, dell’Associazione pesca sportivi Ancona. Per esempio? “Nella fascia C, quella di protezione più blanda, nel tratto di mare dal Passetto alla Vela di Portonovo le imbarcazioni a motore potrebbero navigare solo oltre un miglio dalla costa, salvo quelle con motori euro 4, cioè pochissime. Nessuno, inoltre potrebbe pescare le cozze in modo amatoriale, immergendosi dopo una breve nuotata. Potrebbero farlo solo i pescatori professionisti”.


di Giampaolo Milzi
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Questo è un articolo pubblicato il 30-07-2014 alle 16:07 sul giornale del 31 luglio 2014 - 4969 letture

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