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comunicato stampa

Ad Ancona Filippo Taddei parla di Jobs Act con Gianluca Busilacchi

3' di lettura

“Informare su tutti i contenuti del Jobs Act e mostrare le possibili prospettive nell'ottica di una più generale riforma del welfare. Affiancare alle misure oggi presenti nuove politiche universalisti di tutela del reddito perché il Jobs Act va verso la flexsecurity, garantire cioè la sicurezza per chi cerca il lavoro e garantire anche chi perde il lavoro.”

Queste le parole del Pd Gianluca Busilacchi, aprendo l'incontro che si è svolto nella serata di oggi (4 dicembre) ad Ancona, nella sede della Confartigianato e organizzato dalla federazione provinciale e dall'unione comunale del Pd. Un incontro veramente partecipato che ha visto Filippo Taddei, responsabile economico della Segreteria nazionale del Pd e il Consigliere regionale Gianluca Busilacchi essere intervistati dalla giornalista dell'Espresso, Federica Bianchi. Dopo i saluti di Eliana Maiolini e Pierfrancesco Benadduci si è passati al vivo dell’incontro che ha aperto la scatola della riforma.

“Il Jobs Act – ha detto Busilacchi –si inserisce anche nella riforma del welfare di cui si parla da circa vent’anni. Si devono dare certezze anche a chi non ha mai lavorato come chi esce dalla scuola. Garantire cioè una indennità di disoccupazione anche a chi è disoccupato e cerca il lavoro dopo la scuola. Il secondo pilastro del Jobs Act deve quindi essere il welfare perché in Italia chi è povero e basta non ha tutela.” Filippo Taddei ha parlato della riforma del lavoro: “sei mesi per fare una riforma complessiva - ha detto - che cambi la situazione del lavoro e riduca la precarietà. Costruire una agenzia che veda la formazione come priorità e metta al centro di ogni iniziativa il capitale umano. Competenza e certezza in un Paese che cambia - ha proseguito Taddei – perché il lavoro è importante ma senza le competenze non c'è futuro ne per il Paese ne per le Marche.”

Alle domande della giornalista sull’attuazione del provvedimento Taddei ha detto: “C'erano due possibilità o fare una contratto di semi solidarietà o fare una altra scelta. Un contratto che dal primo giorno dia tutti i diritti dei lavoratori. Nel caso in cui il rapporto di lavoro si interrompe il lavoratore deve essere indennizzato. Un indennizzo che sarà crescente con l’anzianità nel posto del lavoro. Il datore di lavoro si impegna a formare e se il rapporto si interrompe il datore indennizza a seconda degli anni di lavoro in cui il dipendente ha dato la sua prestazione. L'anzianità è quindi il criterio usato L'occupazione è calata, abbiamo perso circa un milione di posti di lavoro nell'ultimo anno, una persona su venti. Per i lavoratori che hanno meno di trentacinque anni con contratti a tempo indeterminato si sono persi uno su tre. Si doveva recuperare il lavoro a tempo indeterminato per dare fiducia ai lavoratori.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-12-2014 alle 01:35 sul giornale del 06 dicembre 2014 - 1444 letture