Raschia (Fp Cgil): "Il caso Polizia municipale"

L’occasione d’incontro con gli operatori della PM riporta in primo piano la “questione personale in municipio”, e le più generali insufficienze della sua gestione, che la FP CGIL non ha mancato di segnalare, con la richiesta di una netta cesura col passato. L’attuale stato di smarrimento in cui versa il Corpo, nel confermare come le soluzioni non siano ancora definite, ne rappresenta l’emblema. Si è trattato, dicevamo, di un’assemblea dei vigili urbani svolta dopo il lavoro.
Modalità insolita e non frequente. Alto il livello di partecipazione: oltre quaranta presenti animati da un forte disagio e da un sentimento di malessere, profondo come non mai. Evidentemente, giungono contemporaneamente al pettine una serie di nodi di forte impatto emotivo che, verosimilmente, hanno trovato il detonatore in decisioni superficiali che - senza il minimo preavviso - hanno di fatto bloccato l’erogazione di una parte non trascurabile di salario accessorio. Atto percepito, tanto più in questo contesto, come provocazione per una dignità già ferita. Sembra pesare il fatto che ogni argomento non trovi un serio momento d’interlocuzione con gli organi dell’Amministrazione, a cominciare dalla politica.
In altre fasi, poteva capitare -come avvenuto in realtà- che alla difficoltà di confronto con il Comando supplissero le capacità dell’Assessore di turno nel riannodare i fili di una relazione umana, ancor prima che sindacale. Giova ricordare, a tal proposito, che uno specifico riferimento istituzionale per la PM non è mai mancato in tutti questi anni. Sono in molti a ricordare che i problemi vengono da molto lontano, ma è innegabile come adesso tocchino il culmine. Senso di responsabilità consiglierebbe di occuparsene finalmente in modo efficace. Qui e ora. Troviamo l’attuale condizione più che preoccupante, gravida di rischi, pericolosa; una situazione che, fra delusioni e arrabbiature, potrebbe implodere in forme difficili da immaginare, di sicuro poco qualificanti e certamente non costruttive per un servizio così delicato, che incide profondamente nella vita della comunità, e nell’idea di sicurezza collettiva.
Per queste ragioni la FP CGIL ha più volte raccomandato di non abbassare la guardia e di convergere in fretta verso tutte le possibili soluzioni ai problemi aperti. Raccomandazione che, stavolta, non sembra essere caduta nel vuoto, almeno stando alla condivisione delle materie da affrontare con urgenza: Patrocinio legale, Previdenza integrativa, Festivo infrasettimanale. Solo per citarne alcune. Non si deve però sottovalutare quel clima innegabilmente rarefatto, per rasserenare il quale è indispensabile recuperare i rapporti sindacali e le relazioni umane, prima che sia no del tutto compromesse. Per questo serve una diversa modalità di confronto all’interno del Corpo, tra comando, delegati e tutti gli operatori, discutendo di misure organizzative per i servizi da garantire, troppo spesso invece decise senza il minimo coinvolgimento. Assurdo! Non si dimentichi, infine, di riconsiderare la questione della delega alla PM. Certo, l’argomento non attiene a una discussione di natura sindacale, ma si converrà sull’opportuna necessità che sia pienamente esercitata o, diversamente, riassegnarla. Come già avvenuto, ad esempio, nel caso del commercio. Ecco come alzare il livello dell’attenzione: ciò rappresenterebbe quel segnale utile a provare ad invertire concretamente la rotta. Insieme, ovviamente, a concrete soluzioni alle problematiche richiamate. Verificheremo nelle prossime ore. C’è da auspicare che ognuno faccia la propria parte. Non c’è altro tempo da perdere. Efficienza e qualità dei servizi si fanno insieme ai lavoratori.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-12-2014 alle 01:30 sul giornale del 06 dicembre 2014 - 1567 letture
SHORT LINK:
https://vivere.me/acAF