Modifica Legge elettorale, Eusebi: "Comi fiuta il pericolo"

Il buon Francesco Comi, segretario regionale Dem, fiuta ogni giorno di più il pericolo. E quindi, fuoco di sbarramento sulla modifica della Legge Elettorale.
Lo fa sostenendo che “c'è il tentativo di modificare la legge elettorale delle Marche a fine legislatura utilizzando il pretesto di una presunta incostituzionalità che non esiste”. Come se il parere di tantissimi altri costituzionalisti, forse più autorevoli di lui, non contasse e bene ha fatto la regione Marche a richiedere il parere ad uno dei più autorevoli come il prof. Onida. Ma il problema è non tanto e non solo di incostituzionalità, quanto di vera democrazia.
Il compito primo di una Legge Elettorale è quello di dotare la regione Marche di un sistema di voto che assicuri la rappresentanza democratica in Consiglio Regionale che va, secondo me, conciliato con la salvaguardia del principio di governabilità, essenziale per l'operatività di ogni istituzione. Nella proposta di legge che ho preparato, oltre alla indispensabile presa d'atto che i Consiglieri Regionali saranno non più 42 ma 30, si ipotizza un sistema semplice che gradua il premio di maggioranza. Un sistema equilibrato che garantisca la governabilità delle Marche senza umiliare la Democrazia e i cittadini elettori; non è concepibile che chi dovesse prendere appena il 34% dei voti si veda assegnati il 60% dei consiglieri.
Propongo, inoltre, di eliminare la previsione di un seggio al candidato presidente che arriva secondo, nella convinzione che tale previsione crei confusione nelle dinamiche democratiche della competizione elettorale e che sono i cittadini marchigiani a decidere chi eleggere come loro Presidente e come Consiglieri Regionali loro rappresentanti, non artifici legislativi. Se il buon Comi e i suoi vogliono continuare a piegare le istituzioni a disegni di Partito, dopo la bruttura dei 6 assessori esterni, anche con una legge elettorale fuori tempo, antidemocratica e a rischio incostituzionalità, (con buona pace del costituzionalista Comi pende dinanzi alla Corte Costituzionale questione di costituzionalità sulla legge elettorale lombarda che non prevede soglia minima per l'attribuzione del premio di maggioranza), poi non si lamenti dell'enorme astensione o di eventuali sorprese che cittadine e cittadini potranno riservagli il giorno delle elezioni.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-12-2014 alle 16:07 sul giornale del 17 dicembre 2014 - 1352 letture
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