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comunicato stampa

Infezioni ospedaliere: all’Inrca un evento formativo per sancire il lancio del sistema di monitoraggio regionale

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Claudio Maffei, Direttore Inrca Ancona

Oggi negli ospedali e in tutti i servizi sanitari si presta una grande attenzione alle attività cosiddette di “gestione del rischio clinico”. Si tratta di quell’insieme di iniziative finalizzate a garantire il massimo di sicurezza ai pazienti in modo da minimizzare i rischi legati a trattamenti sempre più invasivi in malati sempre più complessi.

La Regione Marche, nell’ambito del Centro Regionale per la Gestione del Rischio Clinico, ha costituito con il contributo di professionisti esperti provenienti dai diversi enti del Servizio Sanitario Regionale l’Unità di Coordinamento Regionale per promuovere e coordinare interventi in questo ambito.

Tra le iniziative avviate a tal fine nel piano di formazione regionale, tra l’altro è stato organizzato un evento formativo dal titolo “L’ABC delle infezioni correlate all’assistenza: come integrare le informazioni nell’ambito della gestione del Rischio Clinico”, che si è tenuto oggi, venerdì 19 dicembre 2014 ad Ancona presso l’Auditorium dell’INRCA, in Via della Montagnola.

“Questo evento - rileva Enrico Bordoni, Direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria – vuole focalizzare l’attenzione sull’importanza di un sistema regionale di monitoraggio delle infezioni ospedaliere, quale supporto cognitivo e programmatorio a garanzia della sicurezza del paziente. In questo senso è fondamentale standardizzare gli strumenti operativi dei Comitati per il Controllo delle Infezioni (CIO) su tutto il territorio regionale, che sono uno dei principali organismi a disposizione delle strutture sanitarie nella prevenzione delle complicanze infettive da ricovero ospedaliero e nella valutazione del rischio clinico”.

“Le infezioni correlate all’assistenza sanitaria - ha aggiunto Claudio Maffei, Direttore Sanitario INRCA - dipendono da molti fattori, legati al paziente, alla tipologia di procedura utilizzata ed ai comportamenti degli operatori. Si tratta di un fenomeno difficile da eliminare completamente, ma che può essere ridotto di una quota significativa, variabile tra il 20 e il 30%”. Nel corso dei lavori si è visto come tra i fattori maggiormente efficaci nella riduzione del fenomeno rientrino anche la presenza nelle strutture sanitarie di figure dedicate (come gli infermieri addetti al controllo delle infezioni), l’adozione di protocolli comportamentali (dal lavaggio delle mani a specifiche procedure di isolamento), la razionalizzazione dell’uso degli antibiotici, il corretto uso di antisettici e disinfettanti, la sistematica manutenzione degli impianti, fino all’impegno per la formazione continua del personale. Inoltre è stato ricordato che una gestione complessiva e uniforme dei dati di laboratorio rappresenta un elemento determinante in questo settore, perché consente una più accurata elaborazione dei modelli di prevenzione.



Claudio Maffei, Direttore Inrca Ancona

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-12-2014 alle 19:06 sul giornale del 20 dicembre 2014 - 941 letture