Eusebi: "San... Guerini, ad Ancona nelle Marche fra teneri virgulti e pericolosi pit stop"

Verrebbe davvero da dire questo. Ma il vice segretario nazionale del Pd non ha poteri taumaturgici. Quelli ce li ha soltanto il suo mentore. Purtroppo nelle Marche si consuma l’ennesimo testa coda di un Pd che pensa di aver vinto la partita prima di giocarla.
Alcuni dei suoi gettano sul tavolo la fiche Fabbri – Comi. Qualcun altro come Lucchetti quello di un tenero virgulto come Marcolini. Altri ancora aspettano che la mattanza sia finita per vedere quale sarà il tonno più bello da mettere in scatola. Certo, per i marchigiani è davvero un brutto spettacolo. Paradossalmente sono i dem di Ancona con in testa la Mancinelli a giocare la carta più pulita, quella che restituisce piena dignità all’elettorato che si riconosce (o riconosceva?) nel centrosinistra: la carta delle primarie.
C’è infatti da dire che il Pd la soluzione ce l’ha a portata di mano ed è proprio quella che anche gli stessi reduci e coriacei volponi socialisti come Rocchi hanno messo in mano ai democratici. Primarie di coalizione, senza alcune esclusione.
Soprattutto verso chi si riconosce a pieno titolo nel centro sinistra. Marche 2020, Partito delle Marche in testa. Insomma è la classica scoperta dell’acqua calda. Ma i democratici all’idraulico sembrano preferire il meccanico, meglio se sfasciacarrozze, anche quando il pit stop rischia di metterli fuori gara. Attenzione a non fare i conti senza l'oste elettore che potrebbe dare corpo al detto: “chi troppo vuole nulla stringe”.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-01-2015 alle 16:56 sul giornale del 13 gennaio 2015 - 1484 letture
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