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comunicato stampa

Pronti soccorsi nel caos. Appesantito anche l'Ospedale regionale di Torrette. Bugaro "Si riapra la pratica della gestione della rete ospedaliera"

2' di lettura

Giacomo Bugaro

Che la delibera 735/14 quella che ha ridisegnato in maniera sciagurata le reti cliniche della nostra regione fosse sbagliata lo avevamo detto sin dal momento della sua approvazione e puntualmente gli effetti negativi si sono verificati esattamente come li avevamo previsti.

Il depotenziamento e la chiusura dei servizi previsti negli ex Ospedali di Loreto e Chiaravalle non ha fatto altro che mandare in tilt i già ingolfati Pronti Soccorsi degli Ospedali di Torrette, Senigallia e Jesi provocando non solo gravi disservizi ai cittadini, ma mettendo seriamente a rischio anche la vita di alcuni di essi, visto ciò che sta accadendo in queste ore in tali reparti dove solo la passione e la perizia del corpo medico e paramedico sono riuscite in qualche modo a tamponare le urgenze. Chiudere servizi all’Ospedale di Chiaravalle, nosocomio che dava risposte ad un’utenza di oltre 80.000 abitanti ovvero quella della Bassa Vallesina, è stata una scelta demenziale perché non ha fatto altro che rigettare negli Ospedali limitrofi la richiesta di assistenza senza che questi siano stati in qualche modo preparati e implementati nelle strutture.

Domani presenteremo un’interrogazione al Presidente della Giunta Regionale contenente non solo la richiesta di risposte a quanto avvenuto, ma anche auspicando la revisione della DGR 735 prendendo in considerazione la riapertura dei termini dell’utilizzo delle strutture di Chiaravalle e Loreto facendo presente che i gravi disservizi che si sono presentati in questi giorni possono rasentare il limite dell’interruzione di Pubblico Servizio perché in un Paese civile quale è l’Italia è del tutto inaccettabile che un paziente colpito da infarto trascorra delle ore prima che possa essere visitato ma è altrettanto vergognoso che un paziente non in pericolo di vita ma colpito comunque da un trauma debba trascorrere delle ore in piedi prima di poter essere visitato e curato.

Se come qualcuno dice la sanità regionale delle Marche è la migliore dal punto di vista economico certamente non lo è dal punto di vista del servizio e se così fosse basterebbe chiuderla per dire di aver ulteriormente risparmiato, ma sappiamo che ciò non è possibile e quindi si colpiscano le sacche ancora presenti di profondo spreco e vengano investiti tali risparmi in uomini e strutture gli unici in grado di offrire, essi si, un concreto contributo al reale efficientamento e miglioramento del Servizio Sanitario Regionale.

Giacomo Bugaro Vice Presidente Consiglio Regionale delle Marche e Membro V Commissione Consiliare Sanità



Giacomo Bugaro

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-01-2015 alle 16:11 sul giornale del 14 gennaio 2015 - 1354 letture