Raschia (Fp Cgil): polizia municipale, "Il Corpo vive uno stato di smarrimento"

Abbiamo più volte espresso il nostro punto di vista. Il Corpo vive uno stato di smarrimento, un forte disagio e profondi sentimenti di malessere, come non mai: giungono contemporaneamente al pettine una serie di nodi. Si tratta di problemi che vengono da molto lontano e che adesso toccano il culmine.
Già a ottobre dello scorso anno non avevamo mancato di segnalare, come ulteriore sintomo di una stanchezza "antica", quelle domande di mobilità, inoltrate da operatori che chiedevano il trasferimento. Un segno inequivocabile del clima che minava l’ambiente. Sarebbe colpevole rinviare ancora adeguati interventi. Riteniamo importante quanto dichiarato dal Sindaco nei giorni scorsi a proposito della necessità di far decollare "un dialogo fitto e diretto" con la città, e coinvolgere tutte le forze per "provare a organizzare meglio le cose".
Ecco il viatico migliore per affrontare la situazione. Un metodo da far valere anche nel rapporto con il personale e nelle relazioni sindacali. Sempre. La situazione è davvero critica, gravida di rischi, da non sottovalutare. Come intervenire? Prima decisione, la più naturale e semplice: la nomina di un referente politico, un Assessore al Polizia Municipale che -senza mettere altro tempo di mezzo- si rechi subito al Comando e provi a riannodare i fili di un rapporto deteriorato.
Poi, il sacrosanto riconoscimento dei turni di lavoro svolti nelle festività infrasettimanali: un datore di lavoro non può non riconoscere il medesimo trattamento che il CCNL riserva a tutti gli altri dipendenti. Santificare le feste. E per chi non può farne a meno, e deve necessariamente prestare servizio, almeno il meritato riconoscimento! Sacrosanto, appunto.
Inoltre, la definizione della questione “patrocinio legale” -che dia il senso della vicinanza ai propri collaboratori- con lo sblocco di alcune pratiche ferme da anni. E, decisione ancor più scontata, peraltro già affrontata, l'attivazione di tutte quelle forme di assistenza e previdenza (quella integrativa) per gli operatori, secondo le previsioni normative. Ecco cosa serve per passare ad un serio "piano concreto" e affrontare il resto delle questioni organizzative che rappresentano un'altra delle priorità, anche attraverso il rafforzamento della dotazione organica e la copertura dei posti di responsabilità per i quali esistono graduatorie da utilizzare.
Cosa altro si aspetta per condividere un percorso del genere? Il prossimo 29 gennaio è in programma un nuovo incontro, l'occasione per convergere in fretta verso concrete e possibili soluzioni ai problemi aperti. Non dimentichiamo che stiamo parlando di un servizio assai delicato, che tocca da vicino la vita della comunità, l’idea di sicurezza collettiva. Cosa'altro raccomandare, se non fare presto?
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-01-2015 alle 14:35 sul giornale del 23 gennaio 2015 - 1558 letture
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