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Poliziotto affetto da Sclerosi multipla, Aldo Di Giacomo scrive una lettera ai Ministri Orlando e Lorenzin

Aldo Di Giacomo, Segretario Sappe Marche 5' di lettura Ancona 23/01/2015 - Aldo Di Giacomo scrive una lettera ai Ministri Orlando e Lorenzin, Giustizia e Salute e non solo. "Provvedimento vessatorio nei confronti di lavoratore invalido, dipendente del Ministero della Giustizia".

Onorevoli Ministri, la nostra segreteria è venuta a conoscenza di un episodio a dir poco paradossale e per certi aspetti inquietante che ha interessato il Sig. *** dipendente del Ministero della Giustizia, prima come Poliziotto Penitenziario ed attualmente come Assistente Amministrativo F2, qualifica acquisita a seguito di riforma da parte delle Autorità preposte a causa di gravi problemi Il Sig. *** nell’anno 2013 è risultato affetto da SCLEROSI MULTIPLA PERMANENTE PROGRESSIVA, come tale dichiarato invalido, con capacità deambulatoria sensibilmente ridotta, dalla commissione per l’accertamento dell’HANDICAP Legge del 5 febbraio del 1992 n. 104 – Legge 3 agosto 2009 n. 102 art. 20 dell’ASL di Ancona, causa che ha portato anche alla sua riforma dal corpo della Polizia Penitenziaria a cui apparteneva.

A seguito delle problematiche di salute, il Sig. ***, transitando nei ruoli civili del Comparto Ministeri, è stato impiegato come centralinista presso la Casa Circondariale di Ancona, città ove il predetto risiede. In data 02.01.2015, con provvedimento emesso dal Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria (...), gli veniva ordinato di recarsi per tre giorni a settimana, per un periodo di due mesi prorogabili per ulteriori otto mesi, presso l’ufficio UEPE di Macerata, nel provvedimento de quo, veniva specificato che il *** avrebbe potuto adoperare autovetture in noleggio ad uso dell’Amministrazione locale o mezzi pubblici per raggiungere la sede indicata nel provvedimento.

Il dipendente, in data 03.01.2015, presentava, all’organo che aveva emesso il provvedimento di missione nei suoi confronti una lettera corredata da documentazione sanitaria ove, riportando le motivazioni riguardanti le serie problematiche di salute da cui è affetto, rappresentava di non poter assolvere a quanto richiestogli. In data 09.01.2015, il Provveditore Regionale Amministrazione Penitenziaria per la regione Marche (...), rispondeva che le motivazioni addotte non erano sufficienti, e che poiché la C.M.O. (commissione medico ospedaliera) che aveva di fatto riformato il *** rendendolo non idoneo alla svolgimento delle funzioni di poliziotto penitenziario, aveva dichiarato il predetto dipendente idoneo allo svolgimento delle funzioni nei ruoli del comparto ministeri con funzione di assistente Amministrativo F2, a parere del Dirigente le certificazioni dell’ASL che conferiva al *** l’invalidità del 67% non dovevano tenersi in considerazione. Il ***, pur non comprendendo le ragioni del diniego da buon “SERVITORE dello STATO” chiedeva alla Direzione della Casa Circondariale di Ancona Montacuto di poter utilizzare, così come prescritto nel provvedimento di missione, un automobile a noleggio in uso alla Direzione, in data 10.01.2015, la Direzione della C.C. di Ancona rispondeva che non era dotata di tale tipo di automezzo.

In conclusione, il dipendente affetto da SCLEROSI MULTIPLA PERMANENTE PROGRESSIVA con capacità deambulatoria sensibilmente ridotta, è stato costretto a prendere il treno alle 6:25 da Ancona, a far coincidenza a Civitanova Marche alle ore 7:07, giungendo a Macerata alle ore 7:40, ivi giunto però, dalla stazione ferroviaria al luogo dove doveva assumere servizio, non vi erano mezzi pubblici e così è stato costretto a fare circa un chilometro di strada in salita, ricordo che la persona di cui si sta parlando è sempre la stessa affetta da SCLEROSI MULTIPLA PERMANENTE PROGRESSIVA con capacità deambulatoria sensibilmente ridotta.

Lo sforzo fisico a cui il *** si è dovuto sottoporre, inevitabilmente, stante le già precarie condizioni di salute, lo hanno fatto star male ed a fatica trascinandosi è riuscito a raggiungere il portone dell’ufficio UEPE dove poi è stato soccorso da una volante del 113 e dal servizio medico 118. Tale episodio si è ripetuto integralmente anche il 21 gennaio. La pedissequa illustrazione degli eventi, non per voler tediare le Illustrissime SS.LL. ma semplicemente per rendere idea di quanto talvolta, la cieca applicazione di assurde regole, vadano a violare la dignità della persona, sottoponendo cittadini lavoratori a vere e proprie angherie da parte di DIRIGENTI, che dimenticando di gestire uomini, non sono in grado di mostrare la benché minima pietà umana.

Il *** di per se già sfortunato a causa della grave malattia che lo ha colpito, è stato colpito da una cosa forse ancor più grave, ossia INDIFFERENZA e NON RISPETTO della persona, due cose di cui una persona “MALATA” di certo non ha necessità.

La segreteria sindacale, non volendo entrare nel merito, ha voluto sottoporre all’attenzione di due illustri MINISTRI un paradossale caso che a pieno rappresenta come talvolta , e non credo che il caso del *** sia unico purtroppo, la burocrazia sovrasti ogni cosa, arrivando a calpestare la dignità umana e facendo perdere fiducia nelle Istituzione, sebbene quelle Istituzione ispirate a principi Costituzionali dovrebbero tutelare in modo particolare coloro che si trovano in queste condizioni.

Concludendo, Il *** è dovuto ricorrere alle cure del Nosocomio della città di Macerata, a causa del malore e del danno fisico subito che ha di fatto aggravato la sua condizione di salute, ma ancor più grave ha subito un danno morale che lo ha portato in uno stato di profonda frustrazione, tutto ciò perché un DIRIGENTE PUBBLICO da un punto di vista umano non ha voluto ascoltare le motivazioni di una persona MALATA.

Nella speranza che le SS.LL. intervengano per il caso di specie, sensibilizzando il DIRIGENTE in argomento a mostrare più attenzione per i dipendenti affidati alla sua gestione, si prega di voler, in modo particolare in questo contesto storico che il nostro Paese sta vivendo, sensibilizzare tutti coloro che trovandosi in una posizione apicale nei ruoli della Pubblica Amministrazione, gestiscono personale di per sé già sfortunato perché in condizioni di salute precarie, mostrando anche il lato umano dello Stato di cui noi tutti ci onoriamo di far parte.

Segretario Generale Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di GIACOMO “S.P.P.”






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-01-2015 alle 15:05 sul giornale del 24 gennaio 2015 - 1299 letture

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