Grandi nomi per la stagione teatrale 2015: da Angela Finocchiaro a Claudio Bisio

Dopo l'acquisizione dello statuto di TRIC, la direttrice del Teatro delle Muse Velia Papa, l'Assessore alla Cultura del capoluogo Paolo Marasca e la delegata regionale dell'Assessorato alla Cultura Ivana Iacchetti rivelano il programma della stagione 2015-2016 di Marche Teatro al Musecaffè
Continua l’impegno di Marche Teatro in questi tempi difficili, come sottolinea la Direttrice del Teatro stabile delle Marche Velia Papa: “Un impegno a portare avanti un programma di libertà artistica in linea con gli altri teatri italiani, capace di realizzare un connubio coinvolgente tra tradizione – con i testi di Luigi Pirandello ed Eduardo De Filippo – ed innovazione – con le opere di Leonardo Sciascia e Michele Serra”. Si prospettano ritorni di grandi nomi mancanti ormai da anni dalle scene del Teatro delle Muse, da un Claudio Bisio eroe-ironico in “Father and Son” tratto da “Gli sdraiati” e “Breviario comico” di Michele Serra, a Neri Marcorè in “Rabbie”, liberamente ispirato al poema filmico di Pier Paolo Pasolini, realizzato nel 1963 e adagiato sulle musiche di Fabrizio De André. Alla sua prima apparizione ad Ancona è invece Pier Francesco Favino nell’esilarante e interattivo – nella comunicazione tra attori e platea - varietà all’italiana “Servo Per Due” liberamente tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni.
Ad aprire le danze sarà però dal 5 all’8 novembre una divertentissima Angela Finocchiaro nel riadattamento teatrale operato da Stefania Bertola al film cult di Tim Firth “Calendar Girls”. E, a proposito di danze, non rimarranno delusi gli appassionati del genere. Infatti Velia Papa promette l’avvio di una stagione parallela a quella scenica. Per gli abbonamenti, invece, ogni cosa rimane invariata. Si potranno rinnovare le tessere già acquistate fino a metà maggio, mentre per le nuove ci sarà tempo fino a metà giugno.
È un teatro che si rinnova, cercando di raggiungere il più amplio e diversificato pubblico possibile, attraverso la mescolanza di opere contemporanee, dal citato “Father and Son” di Serra a “L’Onorevole” di Sciascia con Enzo Vetrano, Stefano Landisi e Laura Marinoni, opere classiche, spaziando dall’“Enrico IV” di Pirandello riadattato da Franco Branciaroli e dal “Moliere: La recita a Versailles” del trio Masini-Rossi-Solari al “Non ti Pago” di Eduardo riproposta dal figlio Luca, sino a “I Duellanti” che Francesco Niccolini riprende da Joseph Conrad utilizzando Alessio Boni, opera con cui si chiuderà la stagione il 17 aprile 2016. Ma il Teatro Stabile ha deciso di non abbandonare nemmeno la ricerca con produzioni interne come “Le Strategie Fatali” di Lino Musella e Paolo Mazzarelli, con Marco Foschi, Lino Musella, Laura Graziosi e Fabio Monti, alla sua prima nazionale al Teatro Sperimentale dal 25 al 29 novembre. La direttrice ha affermato di voler avviare una nuova tradizione per quest’anno dopo l’ultima replica di “La Scuola” di Silvio Orlando con “l’esposizione dei materiali scenici al pubblico”.
La dottoressa Ivana Iacchetti, delegata della Regione Marche all’Assessorato alla Cultura, in sostituzione di Pietro Marcolini, impegnato al consiglio regionale, si mostra soddisfatta per il riconoscimento dello stato di TRIC al Teatro Stabile e chiede di “puntare sulla cultura come tentativo di disseminare ottimismo nelle persone, oltre che come forma di apertura mentale capace di rimettere in circolo le idee”. Un augurio che Velia Papa condivide. L’Assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Paolo Marasca, non esita a mostrare, come ormai in ogni occasione, il suo orgoglio per una realtà così importante che ha alle spalle un anno di rodaggio: “Chi si occupa di cultura oggi ha un compito molto importante, perché può e deve essere un modello. In fondo chi si occupa di cultura è la persona più indicata, non a lamentarsi dell’esiguità delle risorse o delle difficoltà di una cultura o di un periodo, ma ad offrire soluzioni”. Il suo auspicio conclusivo è quindi fare di Ancona il centro produttivo della Regione dal punto di vista teatrale, per proiettarla in uno scenario internazionale, aprendo il teatro al territorio e attirando il territorio nel teatro. “Marche Teatro deve essere un grande produttore e anche una grande infrastruttura, che è quanto serve oggi per riuscire a dimostrare a quanti ancora sono scettici che è proprio attraverso il rilancio della cultura che probabilmente si riuscirà a rilanciare l’economia”.
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Questo è un articolo pubblicato il 09-04-2015 alle 16:47 sul giornale del 10 aprile 2015 - 2078 letture
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