contatore accessi free
SEI IN > VIVERE ANCONA > POLITICA

comunicato stampa
Eusebi: "I sogni elettorali di Renzi e i dolorosi risvegli"

2' di lettura
1367

paolo eusebi
All’insegna del nulla si crea e nulla si distrugge, non si riesce a capire come si possano trovare 17 miliardi per il 2015 senza aumentare le tasse, senza chiedere nuovi sacrifici agli enti locali e quindi ai cittadini. Eppure, per evitare che le clausole di salvaguardia scattino con un catastrofico aumento dell’Iva e dell’accise sulla benzina, Renzi e Padoan hanno partorito una documento di economia e finanza (def) da sognatori, anzi da ballisti.

Peccato che dentro ci siamo tutti noi. Il governo ha infatti cercato di mescolare le carte indicando ritmi di crescita del Pil sostenuti, aumento delle esportazioni (oltre il 4%) e degli investimenti (3,2%) ma anche consumi privati in crescita (+1,1%) e poi conti in ordine con un valore dell'indebitamento netto strutturale pari a zero nel 2016. Cose da sognatori o da furbetti. Tanto che per allungare il sogno almeno a dopo le regionali di fine maggio, il ministro Padoan sembra abbia scritto a Bruxelles per chiedere indulgenza. In effetti gli analisti sostengo che al massimo potremo a ridurre il saldo strutturale dello 0,2% in luogo dello 0,5% previsto dalla disciplina di bilancio europea.

Lo slittamento sarebbe dovuto a non meglio precisate "circostanze eccezionali", su cui il Parlamento dovrà pronunciarsi a maggioranza assoluta sentita la Commissione europea, secondo le nuove procedure adottate a livello europeo e, per quanto ci compete, dal dispositivo legato al pareggio di bilancio. Come se non bastasse il vicedirettore generale di Bankitalia. In una audizione parlamentare ha sostenuto che l'accelerazione della attività economica fra il 2016 e il 2018 è sovrastimata da parte del governo, basandosi su una troppo ottimistica valutazione della dinamica dei tassi (3,5%) e su uno spread rispetto alla Germania che scenderebbe a 100 punti base. E come se non bastasse ancora, Bankitalia mette in dubbio la politica delle coperture finanziarie alle misure di sgravio dell'Irpef (quei famosi e famigerati 80 euro pre elezioni europee del 25 maggio 2014) del governo Renzi.

Infatti Bankitalia dubita fortemente, che la ipotizzata sforbiciata da spending review per 17 miliardi del 2015, basterebbe a finanziare i 10 miliardi dello sgravio Irpef (appunto gli 80 euro in busta paga), ed evitare contemporaneamente l'aumento delle entrate (quindi più tasse) contenuto nella legge di stabilità quale clausola di salvaguardia (7 miliardi) e la copertura di altre spese previste che Bankitalia stima in altri 6 miliardi. Insomma molte prese per i fondelli ad usum campagna elettorale per le regionali, poi un risveglio doloroso.



paolo eusebi