comunicato stampa
Raschia (fp Cgil): "Privatizzare? Abbimo già dato"

Decisione contrastata, come si ricorderà, che ha consegnato un quadro tutt'altro che idilliaco per il Lavoro e rischi per la qualità del servizio. Il livello occupazionale, infatti, ha subito un dimezzamento e sorte simile è toccata ai salari. Vedremo gli esiti di una vicenda che obbliga una organizzazione sindacale seria e coerente a battersi per una prospettiva diversa. Una prospettiva di lavoro sicuro, tutelato, rispettosa della dignità, con una crescente attenzione verso i diritti di cittadinanza. Di tutti. In questo caso dei piccoli utenti e delle loro famiglie.
La seconda è sicuramente “ghiotta”. Crognaletti, patron dell'omonimo gruppo jesino -definito un colosso del trasporto pubblico delle Marche- esprime preoccupazioni per l'ipotizzata privatizzazione di Conerobus, Quando un imprenditore di questo calibro si spinge a definire una siffatta operazione “un vero rischio” non è casuale. Se per certi versi è comprensibile che il temuto sbarco di nuovi competitor potrebbe alterare un mercato che finora ha generato opportunità con notevoli margini di sviluppo e alti profitti, sbaglieremmo però a sottovalutare il tema. Stiamo infatti parlando di un segmento non di poco conto: un servizio pubblico strategico e decisivo per cittadini e pendolari. Privatizzare Conerobus significherebbe sostanzialmente ridurre lo spazio di un intervento pubblico nel settore. Con quali conseguenze? Crognaletti, dall'alto di un'esperienza prestigiosa e di lungo corso, in modo esplicito chiarisce senza mezzi termini che “subentrerebbero logiche di aziende talmente strutturate che non guardano più in faccia ai cittadini”. Chiaro? Un concetto fin troppo eloquente per ribadire, una volta di più, che di fronte a questi delicati passaggi -le forme di gestione di servizi alla persona- serve massima attenzione e buonsenso. È giunto il momento - come sostiene la FP CGIL - di affermare e condividere un diverso punto di vista, riconsiderando l'intera questione. Esternalizzare non è la panacea che si vuol far credere. Il servizio pubblico - certo ben organizzato e messo a punto - gioca un ruolo troppo fondamentale per la vita delle persone.

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