Premiati i poliziotti meritevoli per il 163° Anniversario della fondazione della Polizia. Capocasa: "La polizia c'è, per tutti"

"La polizia c'è, per tutti". Questa l'impressione che vuole dare il Questore di Ancona Oreste Capocasa alla cerimonia di premiazione dei poliziotti meritevoli in occasione, venerdì mattina, del 163° Anniversario della fondazione della Polizia. "Tutti" a cominciare dalla visita ai bambini del Salesi.
Anche Ancona celebra il 163° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato, tra canti e premiazioni. Dopo la lettura dei comunicati ufficiali del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Capo della Polizia Alessandro Pansa, è il Questore Oreste Capocasa a dare il via ai festeggiamenti. Saluta le autorità presenti, tra cui il Prefetto Raffaele Cannizzaro e il Sindaco Valeria Mancinelli, ricorda i poliziotti caduti e rivolge un pensiero a quelli feriti per poi concentrare il discorso sulla tematica della sicurezza - “elemento fondamentale per uno Stato moderno che fa della democrazia la ragione del suo essere” – nell’ambito della necessità di creare un “modello nuovo di ordine e coesione sociale, che non può prescindere da una pluralità di interventi tra loro in sintonia”. Questo darebbe alla “sicurezza” il nuovo significato di “qualità della vita”. L’occasione è propizia per ribadire che “la sicurezza ha un costo e i professionisti di questa materia devono poter disporre di personale, strumenti legislativi e mezzi per smantellare la crescente minaccia di una delinquenza aggressiva, sbandata e troppo spesso violenta”. Quello che chiede è un maggior numero di uomini e donne da far lavorare nel Corpo di Polizia, unitamente all’introduzione di dispositivi legislativi che forniscano un apporto alla Polizia Giudiziaria e di strumenti idonei all’attività di prevenzione “che possano contrastare con efficacia una vasta area di comportamenti che configurino la pericolosità sociale prima ancora che siano diventati reato, strumenti che impediscano ad arrestati, incarcerati e restituiti quasi subito e in massima parte alla libertà di delinquere in attesa di un processo che forse tarderà ad arrivare. La pena certa deve diventare un dato giuridico e giudiziario e cessare di essere solo un semplice aforisma”. Premettendo l’esistenza nella Polizia di sentimenti di rispetto verso l’essere umano, tuona contro l’attuale situazione giudiziaria italiana: “Il nostro lavoro appare talvolta inutile, perché vanificato da prescrizioni, provvedimenti generalizzati di clemenza, abrogazioni e corre il rischio di accreditare in chi delinque la consapevolezza dell’impunità e dell’inefficacia del nostro intervento. A fronte dei diritti a garanzia di chi delinque e aggredisce lo Stato ed i suoi cittadini, deve esserci anche il sostegno forte e adeguato a tutti coloro che questo Stato servono. Occorre ritrovare il giusto equilibrio tra le garanzie del reo, le garanzie della vittima e la più generale esigenza di sicurezza dei cittadini”.
Il resoconto che fa di Ancona rende un quadro di relativa serenità nella “vita collettiva ed associata”, in cui la Polizia ha prestato particolare attenzioni “ai parchi pubblici, al lungomare e ai parcheggi per restituire la città ai suoi cittadini”. I reati prevalenti restano quelli tipici delle aree metropolitane: “reati predatori, spaccio di droga, prostituzione. Alcune risposte le abbiamo già date, ma continueremo nelle operazioni di contrasto a questi fenomeni con abnegazione e determinazione, come altrettanto alta l’attenzione investigativa nei confronti delle infiltrazioni mafiose”. L’impressione generale che vuole dare il Questore è che “la Polizia c’è, per tutti. È vicina a chi soffre e a chi ha più bisogno”.
Ad aprire e chiudere le premiazioni dei tanti poliziotti meritevoli per gli aiuti prestati ai cittadini i brani della Banda musicale e la preghiera del poliziotto.
Questo è un articolo pubblicato il 22-05-2015 alle 12:07 sul giornale del 23 maggio 2015 - 949 letture
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