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comunicato stampa
Gianni Genga è il nuovo direttore generale dell’Inrca

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Ceriscioli neo insediato in consiglio
La Giunta regionale nomina Gianni Genga nuovo direttore generale dell’Inrca. Alla direzione dell’Asur provvisoriamente Giulietta Capocasa. Entro 30 giorni i nuovi vertici della sanità regionale. Ceriscioli: “Quella di Genga una scelta di qualità e professionalità per il rilancio dell’Istituto di ricerca e cura degli anziani”.

La Giunta regionale ha nominato di Gianni Genga direttore generale dell’Inrca, sentito anche il ministero della Salute. Resterà in carica per il prossimo triennio alla guida dell’Istituto nazionale di ricerca e cura per gli anziani che ha la sede ad Ancona. Il direttore amministrativo Luigi Leonarduzzi, che ha ricoperto l’incarico negli ultimi tre mesi, rientra in organico alla Regione Marche. A seguito della nomina alla direzione dell’Inrca, Genga decade dalla direzione dell’Asur (Azienda sanitaria unica regionale), sostituito provvisoriamente dalla direttrice amministrativa Giulietta Capocasa. I direttori delle cinque Aree Vaste dell’Asur sono stati prorogati fino alla nomina dei nuovi vertici della sanità marchigiana e comunque per non oltre un mese.

Voglio ringraziare Luigi Leonarduzzi per il lavoro che ha compiuto fino ad oggi – commenta il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, al termine della riunione di Giunta che ha operato la nomina – Quella di Genga è una scelta importante e di qualità che pone alla guida dell’Inrca un professionista della sanità di indubbio e riconosciuto valore e che garantirà un impatto positivo sull’attività dell’Istituto. Il progetto nuovo ospedale è ripartito, l’Istituto deve recuperare il prestigio che merita dal momento che rappresenta, in Italia, uno dei maggiori punti di riferimento sui temi cardine della sanità nazionale, operando nel settore della geriatria e della ricerca scientifica collegata al tema della terza e quarta età. Dispone di una rete nazionale che andrà valorizzata per garantire nuovi servizi alla persona e intercettare le risorse destinate alla ricerca, assicurando quei fondi necessari per qualificare ulteriormente la sanità e implementare le prestazioni sul territorio”.



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