Estorsioni sessuali online tra minorenni e defacement, ma meno mortalità stradale ed immigrazione clandestina

Bambina di nove anni si spogliava dietro alle minacce dell’amico game master 13enne di eliminare il suo gamer account. Della vicenda, questa estate, si è occupata la Polizia Postale del capoluogo, in seguito ad una denuncia pervenuta dai genitori della bimba.
Sul suo telefonino avevano infatti trovato le immagini del ragazzo – residente in Sicilia - completamente nudo mentre affermava che era normale spogliarsi. Per la dirigenze Cinzia Grucci si è trattato di “una pesante ragazzata. Il ragazzo – ed è stato lui a rivelarci come sono andate le cose e non la vittima – non potendo essere denunciato è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria e redarguito dalla polizia”. Nonostante questo allarmante episodio di estorsione online, il 2015 sembra essere stato un anno segnato da una sensazione di maggiore sicurezza. Almeno stando alle parole dei dirigenti delle varie specialità di polizia di Ancona. Da Fabio Santone, dirigente della Polstrada, arriva la notizia di un calo della mortalità sulle arterie di tipo autostradale A14, SS76 e soprattutto SS16, che rimane però la più pericolosa. “Il tratto critico che preferiamo pattugliare è quello tra la raffineria di Falconara e Torrette, con particolare attenzione alla zona della cosiddetta Caffetteria”. Il problema non sarebbe l’elevata velocità in se stessa – e si prospetta persino un “no all’uso preventivo di autovelox” -, ma le caratteristiche strutturali delle strade, “ormai obsolete e totalmente urbanizzate. Il fatto è che i mezzi vi viaggiano a velocità molto diverse, rendendo pericolosi i sorpassi”. La soluzione al problema è stata individuata non nella riparazione, ma nella “costruzione di nuove strade, più lineari”.
Sempre più sicura anche la rete ferroviaria, con ottocentoquindici treni scortati, undici minori recuperati e quattro arresti durante l’anno. Il più recente episodio grave ha riguardato una ragazza anconetana che su un treno della linea Ancona – Roma stava venendo filmata da un uomo. Attraverso la sua chiamata al 113 è stato possibile far intervenire il capotreno mandando gli operatori di polizia a bordo a bloccare lo spione, che si è ritrovato con una denuncia sul collo. Il dirigente Filippo Materi specifica che il servizio di Polizia Ferroviaria è “il più vicino ai cittadini, con oltre 2600 controlli di vigilanza in stazione, controllo viaggiatori, deposito bagagli e uso di unità cinofile”. Estremamente migliorata anche la situazione dell’immigrazione clandestina. Il dirigente della Polizia di Frontiera Giuseppe Nastari. Spiega che, a differenza di un tempo “quando i tir erano carichi di clandestini, compreso l’autista, ora gli irregolari cercano ogni modo per nascondersi”. La via preferita per entrare nel porto dorico confondendosi tra il milione d passeggeri annui, sembra quella di utilizzare un parente o un favoreggiatore.
L’ultima trovata è stata quella di una coppia di iracheni residenti in Belgio, che, il 20 ottobre, hanno provato a far entrare in Europa un’altra coppia, usando una macchina. “Per l’area Schengen i controlli sono a campione, ma per la no Schengen sono obbligatori. Al controllo i due seduti dietro ci hanno mostrato i passaporti e due carte d’identità belghe molto ben fatte. Abbiamo dovuto aspettare l’analisi della scientifica per scoprire che erano false. Il marito della prima coppia è stato arrestato, mentre i due clandestini sono stati accolti in quanto hanno richiesto asilo”. La richiesta di asilo – come la minore età o la grave malattia - li blocca nel capoluogo e non offre loro la possibilità di raggiungere il Nord Europa. Normalmente però, essendo presenti ad Ancona le frontiere portuale ed aeroportuale, i clandestini possono normalmente essere reimbarcati per il loro Pese di provenienza. Rimane preoccupante un nuovo reato, di competenza della Polizia Postale, che si deve però coordinare con la Digos e con l’Interpol: quello del defacement. Si tratta della clonazione dei siti internet per trasformarli in altro. Indagini in questo campo hanno portato ad individuare alcuni siti di proselitismo islamico di un movimento tunisino. Nonostante la Tunisia sembri un bacino di diffusione del terrorismo islamico, non si tratta di siti che istigano alla violenza, ma per Grucci, “il reato comunque c’è”.
In foto da sinistra verso destra: Santoni, Grucci, Materi, Nastari.
Questo è un articolo pubblicato il 23-10-2015 alle 17:10 sul giornale del 24 ottobre 2015 - 1876 letture
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