Giornata delle Marche: il Picchio d'oroa al Cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo

La scultura del Picchio d’Oro 2015 è stata creata e realizzata da Raimondo Rossi di Urbania. Fa parte della serie ‘Angeli’, sculture in bronzo e cera che l’artista realizza nel suo studio. “Predilige sempre la piccola dimensione – scrive il critico Gastone Mosci – per porvi un’intensità di gesti e di invocazioni. Ceramica e scultura in bronzo illuminano una ideale quadreria di angeli simili, singoli e in dialogo nel nome del bello e del buono, della passione e della visionarietà, che cercano speranza e utopia: una forte aspirazione – negli ultimi tempi – alla possibilità di comunicare fiducia”.
Artista poliedrico ed eccentrico, classe 1939, Raimondo Rossi, scrive nella biografia: “Cresciuto in ambiente umanistico religioso, si è laureato sul Journal de vojage di Montaigne con Carlo Bo avviandosi all'insegnamento di Lettere e accortosi di saper disegnare ha incontrato Valerio Volpini e i personaggi di Urbino come don Italo Mancini, di Ancona, come Carlo Antognini, il poeta Plinio Acquabona, l'editore Brenno Bucciarelli (che gli fatto disegnare i Vangeli per il Vaticano) con i quali ha collaborato alla cultura di quegli anni. Tiratore libero, ha evitato di non abbandonare la sua regione per Roma e Milano dove avrebbe avuto modo di esprimersi maggiormente, come qualcuno lo aveva tentato. Tirato da amici, ha avuto modo di fare mostre anche fuori dell'Italia. Oggi si diverte a giocare con i nipoti e a modellare la cera per far volare gli Angeli, dopo averli portati in fonderia”.
Ha i colori del mare e la trasparenza del cielo l’opera in vetro realizzata da Gianni Giannini per il Premio del Presidente. Residente ad Offagna, Giannini è nato ad Ancona nel 1950. E’ tornato recentemente a vivere nella Marche dopo diciott’anni di residenza a Trento. Dopo l’esperienza accademica di Belle Arti, sezione pittura, a Macerata, approda per vocazione alla lavorazione del vetro approfondendo come artista-artigiano le varie tecniche di fusione, colorazione e trasformazione di questo materiale e recuperando una tecnica di fusione a 800 °C in uso negli anni Sessanta. La sua arte nasce dall’unione della lavorazione del vetro con metallo e legno, in una sinfonia di colori, lucentezza e trasparenza della materia, fino ad ottenere visioni infinitamente grandi e piccole del mondo marino, del vento e della terra. Anche i supporti di legno che sceglie sono pannelli di legno trattati personalmente, alcuni antichissimi e contenenti già una storia artistica, altri adattati, scavati, scolpiti o decorati sull’onda dell’ispirazione che l’opera suggerisce. “La poetica delle mie opere - dice Giannini - è fortemente ispirata al mare e al tema della navigazione, che riscopro di giorno in giorno osservando il mare Adriatico e vivendolo da appassionato di vela; una passione ed un sogno che mi accompagnato sempre negli anni passati nel lontano Trentino e mi ha spinto a tornare.”

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-12-2015 alle 16:06 sul giornale del 10 dicembre 2015 - 1207 letture
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