Dall'Ost si ragiona sulla Città Smart: più mobilità, aggregazione e informazione

Tantissime le proposte arrivate dall’esperienza dell’Open Space Technology. Progetti articolati, ma anche tanti suggerimenti. Il Sindaco e l’Assessore al Piano Strategico, però, puntano alla concretezza. Dopo l’apertura iniziale si è deciso di non riproporre la formula Ost.
Si intende piuttosto svilupparla in una serie di tavoli ristretti, intorno ai quali discutere con i partecipanti dell’incontro del 26 settembre scorso alla Mole riguardo a singoli temi. Il primo è quello di un’Ancona più aperta, accessibile e mobile, ma questo comprende un gran numero di interventi. “Su alcuni spunti – spiega Ida Simonella – noi faremo dei progetti specifici brandizzati StrategicAncona. Allo stesso tempo cercheremo di sviluppare progetti più piccoli con gli altri assessorati e gli altri partecipanti dell’Ost”.
Sono almeno quattro le idee prospettate per una maggiore accessibilità della città ai turisti, ma anche a chi la vive quotidianamente. C’è quella dello sportello informativo online e offline dedicato ai disabili. Ed è affiancata dal progetto di un punto informativo al porto, strutturato insieme ad Autorità Portuale e Camera di Commercio, che “sfati il mito – prevede Valeria Mancinelli – del turista che arriva in città e non sa dove deve andare o cosa deve fare”. Più spazio viene promesso anche agli studenti, universitari e non, con nuovi centri di aggregazione, servizi e attività e l’estensione dello Youth Future Festival anche agli istituti superiori. Infine l’ambiziosa intenzione di fornire ad alcune delle frazioni – ancora da valutare quali – una connessione wi-fi gratuita entro i prossimi sei mesi.
Per l’Assessore al Porto “le persone si coinvolgono maggiormente si si agisce sulle cose concrete, per farlo possiamo partire dalle piccole cose. Inutile parlare dei massimi sistemi, perché si rischia appunto solo di parlare”. Questo comporta da un lato, mettere da parte per un breve periodo il progetto Waterfront, dall’altro ragionare sulla mobilità. Una mobilità che, per il primo cittadino “va completamente revisionata. Bisogna fare i conti su come rimodulare verso una maggiore velocità e un minore impatto ambientale, iniziando ad esempio ad utilizzare il metano anche sui mezzi extraurbani. Da ripensare anche i capolinea, che dovranno avere un minore impatto sul centro”. E conclude: “non è l’unico punto, ma è uno dei primi, di pari passo con il turismo, che dobbiamo però capire come posizionare in una visione coerente”.
Questo è un articolo pubblicato il 16-12-2015 alle 13:43 sul giornale del 17 dicembre 2015 - 1173 letture
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