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Ultrà rischia di far saltare in aria un palazzo del centro con 13 kg di fuochi illegali

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Terremoto negli ambienti della tifoseria ultras dorica. Dopo l’arresto, avvenuto due settimane fa, del 20enne Francesco Moroni e del 38enne Luca Raiola per possesso di circa 1 kg di hashish e 1 hg di cocaina, la sezione Narcotici della Squadra Mobile anconetana è andata avanti con le indagini. Questo soprattutto perché mentre il più giovane si trova agli arresti domiciliari, il secondo è in libertà in attesa del processo.

Nel pomeriggio di lunedì, al culmine di una serie di accertamenti e riscontri, gli agenti hanno messo in atto un blitz a casa di un altro storico ultras dell’Ancona, un 38enne residente in centro. Già noto ai poliziotti per reati in materia di stupefacenti e per essere stato daspato dalla questura di Siena in seguito ai disordini tra i tifosi del Napoli (per il quale tifava lui stesso) e del Torino avvenuti su un autogrill dell’autostrada del Sole, la perquisizione domiciliare a suo carico ha dato esito positivo, con il ritrovamento di circa 1 g di marijuana - per il quale è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di stupefacenti – e, nascosti in un mobile sul terrazzo dell’appartamento, duecentoventotto candelotti di un oggetto pirotecnico di quarta categoria, il cui acquisto è consentito solo a chi ha il porto d’armi, ovvero ai fuochisti. Si trattava del Rambo 31K, dal discreto potenziale offensivo, per circa 13 kg di materiale esplodente.

Se fossero scoppiati, avrebbero potuto danneggiare seriamente la facciata del suo palazzo e di quelli di fronte, oltre a provocare cadute di calcinacci sui passanti. C’è ora il sospetto che il 38enne li stoccasse per cederli ad altri soggetti gravitanti in curva in occasione delle partite più accese dell’Ancona calcio. Sul posto, data la pericolosità del materiale rinvenuto, sono dovuti intervenire gli artificieri della Polizia di stanza presso l’aeroporto di Falconara che, con le dovute cautele, hanno portato via i candelotti in attesa dell’ordine di distruzione da parte della Procura della Repubblica.

Al 38enne è toccata una denuncia per possesso illegale di materiale esplodente, ma intano le indagini proseguono per scoprire la provenienza dei fuochi d’artificio e nel tentativo di stroncare ulteriori fenomeni di illegalità all’interno del sottobosco ultras.



Questo è un articolo pubblicato il 02-02-2016 alle 11:56 sul giornale del 03 febbraio 2016 - 1805 letture