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Spaccio di eroina in centro, sgominata banda dei pusher "sputapalline"

Nel capoluogo dorico la rete era attiva nel centro della città, soprattutto in piazza del Papa, piazza della Repubblica e in zona Passetto. Lo smercio avveniva in pieno girono con la tecnica dello "sputapalline", ovvero ovuli di eroina nascosti in bocca in modo da essere eventualmente ingoiati in caso di controllo da parte delle forze dell'ordine. Ogni pallina (0,25 gr) veniva ceduta a 25 euro. Il giro di affari era di circa 100mila euro al mese.
Dalle prime luci dell'alba 50 carabinieri con l’ausilio di unità cinofile hanno dato esecuzione a 8 di 9 provvedimenti restrittivi emessi dal gip di Ancona Carlo Cimini, su richiesta della Procura dorica, nelle province di Ancona, Imperia, Perugia, Milano, Bologna e Caserta. Sono 9 gli stranieri, uno irreperibile, ritenuti responsabili in concorso di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti principalmente nelle città di Ancona e Sanremo.
Si tratta di Mentor Berisha, 22enne kossovaro (che aveva soprattutto l’incarico della vendita al dettaglio e già ristretto per altri motivi a Montacuto), Jaberi Sleh, 21enne tunisino detto “Rami”, Khaled Ksouri, 31enne tusino detto "Megalo", Zied Rahmouni 35enne tunisino detto "driss" arrestato a Imola, Hmida Saadaoui, 32enne tunisino detto "Hamouda" arrestato a Rho, Wael Marzouki, 32enne tunisino arrestato a Perugia, Imed e Ali Hasnaoui, tunisini 38 e 32 anni, fratelli. Quest'ultimo operava a Sanremo. Sarebbe proprio il loro legame a collegare le due città. Lo spaccio ad Ancona veniva gestito da Romdahni Salin, 26enne tunisino detto Ciccio, già arrestato nel 2014 e ristretto nella casa circondariale di Pesaro.
L'operazione Terra Bruciata, è stata presentata dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ancona Stefano Caporossi e dal comandante del Ros Americo Di Pirro. La lunga e complessa indagine dall'aprile 2014 al maggio 2015, ha portato all'arresto di 18 persone, 13 ad Ancona e 5 a Sanremo, al sequestro di 3 chili di eroina e di 15 mila euro. La droga veniva acquistata in diverse regioni d'Italia e arrivava ad Ancona e a Sanremo attraverso cittadini extracomunitari che viaggiavano con il treno oppure con autobus di linea nascondendo lo stupefacente, contenuto in ovuli termo saldati, prevalentemente nell'ampolla rettale o nel caso di spacciatrici donne nelle parti intime. Per ogni viaggio percepivano 200 euro.
L'aumento delle vendite di eroina in città non è passata inosservata ai carabinieri che per incastrare gli spacciatori si sono avvalsi di telecamere e intercettazioni telefoniche. Gli spacciatori durante le telefonate adoperavano anche termini criptati come bella e brutta ragazza per indicare la qualità dello stupefacente. Erano soliti anche cambiare spesso numero di telefono. Accortezza che non sono servite per farla franca.

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