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comunicato stampa
Le “deforme” costituzionali e la legge elettorale antidemocratica. il 10 febbraio, iniziativa pubblica ore 18.00 Sala ex Consiglio

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Costituzione Italiana
Lo stravolgimento dell’ordinamento costituzionale diretto a privare la rappresentanza politica del fondamento della sovranità popolare è l’ultimo tassello di un disegno teso al superamento della democrazia repubblicana.

La revisione della Carta costituzionale prevede infatti che il Senato diventi un organo elettivo di secondo grado, composto da persone nominate dai Consigli regionali, così come avviene ora per le Province. Da un lato non vengono rimossi gli organi dei quali si è lamentata l'eccessiva onerosità e dall'altro vengono sostituiti con soggetti privi di legittimazione democratica attraverso il voto. Inoltre si prevede un rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio dei Ministri, con la chiara volontà di accentrare i poteri in mano ad una persona “sola”.

Tali “deforme” costituzionali fanno il paio con la legge elettorale, viziata da profonde illegittimità: dalla violazione del regolamento parlamentare, alla norma sul premio di maggioranza del tutto stratosferico, dalla lesione del diritto al voto uguale, libero, diretto e personale, fino alla illegittimità della norma sulle candidature multiple e sui capilista scelti dai segretari dei partiti. Il ricorso contro la legge elettorale davanti al Tribunale di Ancona ha visto fissata la prima udienza al 21 marzo 2016, giudice dott.ssa Sonia Piermartini.

Il relatore Felice C. Besostri è avvocato, già docente di Diritto pubblico comparato all'Università statale di Milano, ricorrente contro la legge elettorale c.d. “porcellum”, coordinatore ricorsi anti-italicum.





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