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comunicato stampa

Ordine dei Medici provincia Ancona: "Riprendere la prassi del vaccino"

2' di lettura

L'indicazione arriva dall'Ordine dei Medici della Provincia di Ancona che invita i cittadini a ricorrere a questa pratica come importante strumento di prevenzione, anche nei confronti del virus della meningite che sta innalzando il livello di allerta in Toscana.

Il vaccino resta lo strumento più adatto a favorire la prevenzione anche verso le forme più virulente della meningite, è chiara l'indicazione che arriva dall'Ordine di Medici della Provincia di Ancona, in giorni un cui la patologia sta facendo notevolmente innalzare il livello di guardia in Toscana.

"Il vaccino aumenta senza dubbio la capacità di protezione, specie per i più piccoli", spiega Arcangela Guerrieri, consigliere segretario dell'Omceo dorico, che rilancia con decisione l'invito alla vaccinazione in un territorio, quello marchigiano, protagonista di uno dei cali tra i più significativi in tutta Italia. Nelle Marche, spiega Guerreri, i bambini vengono vaccinati contro il meningococco C dopo l’anno di vita.

L'importanza del ricorso alla vaccinazione, spiega Guerrieri, è confermato dal fatto che la maggior parte dei casi registrati in Toscana ha coinvolto persone appartenenti ad una fascia di età superiore ai 20 anni cui non era stato somministrato alcun vaccino. In particolare sono stati registrati 32 casi di meningite: 27 da meningococco C, 3 da meningococco B, 1 del ceppo W e 1 non noto. Sette i decessi: 6 per meningococco C.

"Quello che circola in Toscana è un virus particolarmente aggressivo. Un genitore vaccinato contro questo batterio si tutela anche dallo stato di portatore sano evitando il rischio di trasmettere la patologia ai propri figli". Non solo, la prassi del vaccino non rappresenta neppure una difficoltà per le donne che hanno partorito da poco: "Le mamme possono fare il vaccino (compreso il tetravalente) anche durante l’allattamento", spiega la rappresentante dell'Omceo Ancona.

Ovviamente le precauzioni sono ancora più necessarie per i bambini che non hanno compiuto il tredicesimo mese di vita. Per loro è necessaria la immunità di gregge, ovvero vaccinare i conviventi. "Negli anni passati - spiega Guerrieri - alcuni casi non venivano diagnosticati. Grazie all'intensa e proficua attività del gruppo di ricercatori dell'ospedale Meyer ed in particolare la professoressa Azzari, che ha iniziato ad affrontare l'analisi della patologia con un metodo molto accurato (il metodo molecolare), dotato di una sensibilità tre volte superiore rispetto a quelli tradizionali (metodi culturali), tutti i casi vengono diagnosticati e viene individuato il ceppo di meningoccco responsabile".



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-02-2016 alle 18:32 sul giornale del 18 febbraio 2016 - 1702 letture