Vivere Ancona sotto attacco hacker: ecco cosa sono e come funzionano gli attacchi informatici

Il fenomeno dei crimini informatici è in rapidissima crescita, sia per quanto riguarda la portata che per quanto concerne la complessità degli attacchi. Anche i quotidiani Vivere hanno subito nella notte tra il 3 e il 4 aprile 2016 un attacco informatico che ha reso il sito indisponibile dalle 2 di notte fino al pomeriggio di lunedì.
Per spiegare quello che è accaduto ci facciamo aiutare da Cesare Spada, amministratore unico di FASTMEDIA SRL, l’azienda marchigiana di servizi internet che ospita ormai da molti anni la nostra testata online.
Che cos'è un attacco informatico?
"Si tratta di un attacco condotto dai cosiddetti Hacker (pirati informatici) che attraverso delle complesse tecniche, riescono a penetrare all’interno dei computer ed infettarli attraverso un virus per prenderne il controllo. In particolare l’attacco a Vivere Senigallia proveniva dalla Cina e dalla Russia ed era di tipo DDos (Denial of Service)".
A che scopo gli attacchi DDos?
"L'obiettivo è di impedire agli utenti il funzionamento normale di una risorsa web, come ad esempio un sito internet, un servizio o un'applicazione, sovraccaricando la banda del server così da renderla temporaneamente inaccessibile. Quando all'attacco partecipano svariati sistemi, si parla di DDoS (Distributed DoS): gli effetti negativi si moltiplicano; le molte, troppe richieste vengono inviate contemporaneamente da diversi punti della rete e questo carico eccessivo rende il servizio instabile o addirittura indisponibile. Spesso gli attacchi DDoS sfruttano i cosiddetti Botnet, eserciti di computer arruolati ad insaputa dei proprietari/utenti per generare traffico legato agli attacchi. Non è solo questione di fastidio e perdita di tempo, in molti dei casi queste azioni sono una minaccia per la continuità operativa delle aziende e un grave danno economico, dovuto all'indisponibilità del servizio, con danni all’immagine, ed alla riduzione di fiducia da parte degli utenti."
Quali sono le principali motivazioni degli attacchi DDos ?
"Normalmente si tratta di vandalismo, di protesta ideologica o lucro (concorrenza sleale e vendette personali). Spesso sono tentativi di screditare o danneggiare un'azienda concorrente: il cybercrime è diventato una vera e propria industria, tanto che i servizi criminali sono acquistabili sul Deep Web, il web sommerso".
Come si fa a proteggersi da tutto questo?
"Non è affatto facile individuare l'origine degli attacchi DDoS e prevenirli. FASTMEDIA mette in campo le sue migliori risorse: professionisti e tecnologie avanzate nel campo della sicurezza informatica per assicurare la protezione dei dati, delle reti e dei servizi. Una strategia che si basa sulla reazione tempestiva e sul monitoraggio ma soprattutto sulla proattività. In particolare la tecnica utilizzata per predisporre le contromisure più idonee all'attacco è quella di filtrare il traffico prima che raggiunga l’infrastruttura bersaglio ed in seguito il repentino spostamento delle classi IP (una specie di indirizzo del sito) su una numerazione non sottoposta ad attacco".
I crimini informatici sono punibili dalla legge?
"Certamente, le forze dell’ordine della maggior parte dei Paesi nel mondo hanno predisposto nuclei speciali di polizia per contrastare i crimini informatici: in Italia se ne occupa la Polizia Postale e delle Comunicazioni. FASTMEDIA, per prevenire e contrastare i comportamenti illeciti che hanno luogo su Internet, segnala tutti gli abusi monitorati nelle reti dei propri clienti direttamente alla Polizia Postale con cui collabora attivamente".
Questo è un editoriale pubblicato il 04-04-2016 alle 16:01 sul giornale del 04 aprile 2016 - 1380 letture
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