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Operazione "Digger", 24 avvisi di garanzia per i coinvolti dediti a furti, appropriazione indebita e traffico di droga

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Si conclude con ventiquattro avvisi di garanzia l’operazione “Digger”. Il lavoro della sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile anconetana, dopo le diciannove perquisizioni di novembre, aveva infatti portato a scoprire un uguale numero di personaggi ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla ricettazione e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ancona Rosario Lioniello, ha visto coinvolti numerosi personaggi che dal luglio 2013 si sarebbero resi protagonisti di innumerevoli episodi criminosi commessi sia ad Ancona che nelle province di Macerata e Rimini. L'attività investigativa era iniziata quando i poliziotti diretti dal vice questore Carlo Pinto, avevano individuato un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati contro il patrimonio, specialmente furti e ricettazione di veicoli industriali per il movimento terra (da cui il nome “Digger”, ovvero Escavatore), e appropriazione indebita. Nel corso dell’articolata attività investigativa è stato sventato anche un fiorente traffico di sostanze stupefacenti – cocaina ed eroina, ma soprattutto marijuana - che avrebbe visto coinvolto un gruppo di criminali anconetani e non, anche se tutti residenti nel capoluogo.

L’operazione ha portato all’arresto di dieci persone, tutte pregiudicate, alla denuncia a piede libero di svariati individui, e a provvedimenti marginali anche per alcuni minorenni trovati in possesso di piccole quantità di stupefacente. Sarebbe stato il tentativo di rapinare un imprenditore locale, sventato in flagranza dai poliziotti, a porre fine all’attività criminale del gruppo, consentendo, tra l’altro, di arrestare cinque rapinatori armati. Gli indagati, ora, hanno venti giorni di tempo per produrre, attraverso i loro legali, ogni elemento utile per esimersi dalle proprie responsabilità, a loro capillarmente addebitate dalle numerose risultanze probatorie riscontrate dai poliziotti della SCO.

Presto si terrà l’udienza preliminare del Gup presso il Tribunale di Ancona per decidere un eventuale rinvio a giudizio. Nel frattempo di legalità tornano a parlare il dirigente della Mobile Virgilio Russo e l’avvocato Laura Versace in un incontro al liceo classico Rinaldini – il secondo dopo quello della scorsa settimana al Galilei – in un seminario organizzato dal Lion Club Ancona Colle Guasco.



Questo è un articolo pubblicato il 29-04-2016 alle 09:59 sul giornale del 30 aprile 2016 - 2388 letture