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Si finge mendicante zoppo per derubare i vecchietti, messo in fuga dalla Polizia

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La fuga di “Bonny e Clyde” termina ad Ancona. Con questi nomi sono infatti noti a tutte le Forze dell’Ordine italiana due ladri e truffatori romeni con particolare predilezione per gli anziani.

Mercoledì mattina, verso le 10.30, una Volante, durante il pattugliamento del territorio, aveva notato tra i banchi del mercato di piazza Roma una donna che si aggirava furtivamente tra le bancarelle. Gli agenti, insospettiti da quell’atteggiamento, avevano deciso di seguirne da lontano i movimenti. La donna avrebbe adocchiato diversi “nonnini” occupati con gli acquisti e, a distanza, avrebbe lanciato cenni di assenso con il capo ad un uomo con un camice lungo e chiaro e con il volto truccato di bianco. L’uomo, raccolti i segnali, si sarebbe avvicinato alle vittime prescelte zoppicando e cercando di sembrare gobbo per l’attenzione degli anziani. Mentre chiedeva l’elemosina e raccontava loro le sue sciagure (inventate), la donna si sarebbe avvicinata di soppiatto per sbirciare all’interno delle borse dei malcapitati. Intuito lo stratagemma, i poliziotti hanno deciso di intere. Alla vista delle divise, la donna, cercando di tenere su la gonna che le dava impiccio si è subito data alla fuga verso corso Stamira. E allo stesso tempo, l’uomo, improvvisamente risanato, fuggiva verso Corso Mazzini. Inutilmente, perché le “pantere” avevano già bloccato tutte le vie limitrofe a piazza Roma, riuscendo così a fermare i due e ad identificarli. Accompagnati in questura, i coniugi romeni – 36enne lui, 28enne lei -, residenti in provincia di Perugia, senza occupazione e pregiudicati per furto aggravato, ricettazione, invasione di edifici, reati contro la persona, sono stati sorpresi ad avere numerosi divieti di ritorno in vari comuni italiani. Dopo il loro ultimo tentativo ne hanno ricevuto uno nuovo: quello dal comune di Ancona per i prossimi tre anni.

Ma i guai per il centro sono proseguiti anche nel pomeriggio, con una 19enne sudamericana che, verso le 17.30 sarebbe entrata in un negozio di abbigliamento, incominciando subito ad arraffare un gran numero di capi da adagiare sulle braccia. La quantità di vestiti non è passata inosservata agli addetti alla vigilanza che si sono insospettiti al punto da pedinare la strana cliente. Infatti, entrata in un camerino, ne sarebbe uscita circa mezz’ora dopo senza più un solo abito. A terrà c’erano però tutti i sistemi antitaccheggio strappati dalla merce in esposizione. Immediata la chiamata al 113 che ha portato le Volanti sul posto per attendere la ragazza alla cassa. Di fronte alle richieste dei poliziotti, la 19enne ha aperto la propria borsa, rivelando così la presenza di quattro paia di pantaloni e alcune magliette e canottiere. Nelle tasche dei pantaloni che indossava aveva anche un costume da bagno e altra merce trafugata per un valore complessivo di alcune centinaia di euro. I capi di abbigliamento avevano tutti dei vistosi buchi procurati dalla donna stessa che pur di accaparrarsi i vestiti non aveva esitato ad usare un paio di forbici rosse nascoste proprio tra gli indumenti rubati per strappare i sistemi antifurto. Per lei è scattata una denunciata a piede libero.

Un altro furto è stato invece sventato dopo la mezzanotte nel quartiere di Passo Varano. Alcuni malviventi avrebbero infatti tentato di introdursi in un’abitazione, ma i loro eccessivi rumori avrebbero messo in allarme il padrone di casa che, alzatosi e accese le luci, sarebbe riuscito a scorgere due estranei sul balcone. Contattato il 113, le Volanti si sono subito precipitate sul posto, ma i criminali erano già riusciti a scappare tra la vegetazione. Sono in corso le ricerche per acciuffarli.

Infine a Vallemiano, verso le 11.30 di giovedì, una Volante ha notato lo strano comportamento di due soggetti – un 29enne italiano e un 29enne albanese – a bordo di un’utilitaria. Marciavano infatti a bassa velocità e con i finestrini abbassati. Gli agenti hanno deciso di seguirli fino a Corso Garibaldi, dove li hanno fermati per un controllo. Nel borsello dell’italiano sono stati rinvenuti due coltelli a serramanico di genere proibito e un paio di tronchesi. Interrogato, non ha saputo dare alcuna spiegazione plausibile riguardo al motivo del possesso di quegli oggetti, così è stato accompagnato con l’amico in Questura per ricevere insieme a lui una denuncia all’Autorità Giudiziaria per porto ingiustificato di armi ed oggetti atti ad offendere.





Questo è un articolo pubblicato il 23-06-2016 alle 16:02 sul giornale del 24 giugno 2016 - 1190 letture