Costringeva i figli a guardare mentre violentava l'ex moglie, acciuffato latitante

Finisce l’incubo di una 33enne anconetana. L’ex marito, un 35enne tunisino, che la maltrattava dopo essere uscito di galera, è stato arrestato dalla Polizia dorica in collaborazione con quella di Ventimiglia (IM) e con l’Interpol.
Si tratta Di Ghabi Ezeddine che era ricercato in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip presso il Tribunale di Ancona Carlo Cimini su richiesta del Pm della Procura della Repubblica Ruggiero Dicuonzo per i reati di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia aggravati ed atti persecutori, emessa a seguito delle indagini effettuate dalla Squadra Mobile della Questura di Ancona. Arrestato il 4 gennaio 2015 ad Ancona dagli agenti della Squadra Volante per il tentato omicidio di suo cugino Ghabi Faycel. All’epoca, lo avrebbe tramortito - con un complice (poi catturato a Modena) - con una mazza da baseball e successivamente accoltellato per questioni sentimentali ma anche per debiti di droga. A ricostruire la vicende il dirigente della Mobile Virgilio Russo, che ha dichiarato: “Ezeddine rimproverava il cugino di maltrattare la sua ex moglie così avrebbe tentato di ucciderlo. Una volta arrestato e scarcerato, però, lei lo avrebbe accolto in casa sua, convinta che non avrebbe fatto del male a lei o ai suoi figli visto che già una volta l’aveva difesa”.
La sua scelta si è rivelata invece un grave errore, visto che Ghabi Ezeddine, trovatosi senza lavoro in seguito alla scarcerazione del 7 agosto 2015, avrebbe iniziato a chiederle soldi e rapporti sessuali forzati, costringendo i tre figli adolescenti a guardare. La scoperta del suo comportamento aveva portato il Tribunale, nel gennaio 2016, al provvedimento di allontanamento dal nucleo familiare e la Mobile ad avvisarlo di stare attento se voleva evitare di finire in galera. Cogliendo al balzo l’avvertimento sarebbe fuggito in Francia, nascondendosi a Marsiglia, almeno fino al momento in cui è stato intercettato telefonicamente. In Francia era però considerato un clandestino in ossequio all’ Accordo di Chambery, così è bastato un giorno per consegnarlo – venerdì mattina - alla Polizia di Frontiera Terrestre di Ventimiglia, riammesso sul territorio nazionale e scortato dalla Mobile dorica al rientro fino al carcere di Montacuto, dove dovrà essere interrogato dal Gip nei prossimi giorni. Contestualmente è stato arrestato anche V. D. 30enne anconetano con precedenti per reati contro il patrimonio e gli stupefacenti che, su ordine del Tribunale di Sorveglianza, è stato rintracciato e condotto in carcere a seguito di sospensione del beneficio dell’affidamento in prova al servizio sociale. Avrebbe infatti violato alcune disposizioni impostegli dal giudice di sorveglianza. Prelevato dalla sua abitazione del Q2, anche lui è stato scortato dalla Mobile fino alla Casa circondariale di Montacuto.
Il vicequestore aggiunto Cinzia Nicolini, dirigente della Squadra Volanti, ha poi voluto far presente che per implementare il servizio di prevenzione sul territorio “da sabato pomeriggio entrano in funzione le due moto d’acqua Manta 1 e Manta 2 fornite dal Ministero della Difesa che opereranno al fianco della motovedetta Squalo e della lancia Blob”. Saranno sei gli agenti dedicati al servizio di pattugliamento del litorale da Senigallia a Porto Recanati.
Questo è un articolo pubblicato il 25-06-2016 alle 13:18 sul giornale del 27 giugno 2016 - 2243 letture
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