Finalmente un sindaco contrario alla restrizione degli orari per le slot

Allora si riferiva che circa 70 Comuni avevano scelto di emanare queste ordinanze ai danni degli operatori del gioco a salvaguardia dei propri cittadini. Ci si deve, però, rimangiare quello che è stato detto in quanto da queste cittadine virtuose non si deve inserire Borgo San Dalmazzo (provincia di Cuneo), cittadina di 12mila anime che dista una decina di chilometri dal capoluogo piemontese. La cosa ci ha parecchio incuriosito e, quindi, ci piace riferire di questa novità che trova schierato il Sindaco di Borgo San Dalmazzo, Gian Paolo Beretta, quasi a favore del mondo del gioco o quanto meno sulle limitazioni che allo stesso sono state imposte.
La dichiarazione del Sindaco è stata questa: So che posso sembrare una sorta di 'cigno nero'... Dubito che il gioco patologico si possa combattere facendo ordinanze sugli orari, quindi per ora, a meno che qualcuno non mi convinca del contrario, non ne farò. Ci piace proprio questo Sindaco perché, finalmente, ne troviamo uno che ha gli occhi ben aperti sul fenomeno del gioco, ma che non si schiera per fare una ordinanza che lascerebbe il tempo che trova, visto che il gioco problematico certamente non si combatte riducendo di due ore il funzionamento delle slot. A cosa servirebbe in pratica? Basterebbe andare in un paese vicino dove tale restrizione non c'è, oppure avvicinarsi ad altri giochi che non subiscono la limitazione dell'orario: sempre gioco d'azzardo rimane, anche il famosissimo Gratta&Vinci tanto gradito dalle persone di una certa età. E poi si potrebbe anche aggiungere che se un giocatore problematico vuole giocare nei casino online tutto il resto della giornata, cosa si risolve chiudendo le sale a mezzanotte?
Ma il Sindaco aggiunge anche che non è assolutamente da sottovalutare la ricaduta economica di un eventuale taglio degli orari per gli operatori del settore. Si penalizzerebbero con questi tagli le aziende del settore che sono assolutamente legali ed, oltretutto, autorizzate dallo Stato. In un momento di crisi come questo potrebbero verificarsi anche ricadute a livello occupazionale e questo non potrebbe essere accettato. Questo Sindaco ritiene che le soluzioni per arginare il fenomeno del gioco risiedono altrove: forse bisognerebbe osservare i programmi sottoposti dal Sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, laddove vorrebbe concentrare il gioco in sale dedicate...
E poi si potrebbe agire sul controllo dei giocatori, condividendo i loro dati sanitari e finanziari, in collaborazione con le Banche. Ma, prima di tutto, il Paese dovrebbe partire dalla cultura del gioco nelle famiglie e nelle scuole. Le idee di Beretta sono ferme e decise, ma sopratutto chiare. Si vuole chiudere queste righe con una citazione del Sindaco di Borgo San Dalmasso quando si riferisce ai suoi colleghi dei paesi vicini che prima avevano anticipato, sempre per il gioco, di incontrarsi per decidere insieme un percorso comune e poi... sono rimaste parole senza seguito. Ognuno va per conto proprio mentre sarebbe molto meglio avere un provvedimento uguale per tutti i paesi limitrofi. La massima a cui si riferisce Beretta è: Tutto cambia affinché nulla cambi di Giuseppe Tomasi di Lampedusa... ed anche questo ci piace riferirlo.

Questo è un articolo pubblicato il 29-09-2016 alle 18:36 sul giornale del 29 settembre 2016 - 693 letture
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