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Rapporto sull'Imprenditorialità marchigiana 2016, bene soprattutto nel manifattureiro

4' di lettura

Le Marche una regione virtuosa. Soprattutto nel manifatturiero. È quanto emerge dal rapporto sull’imprenditorialità regionale 2016 stilato da Fondazione Aristide Merloni e Centro per l’Innovazione e l’Imprenditorialità dell’Univpm. A presentare i dati, giovedì pomeriggio presso l’aula 155/8 del Contamination Lab del polo di Monte Dago, il professor Donato Iacobucci.

“L’Italia è un paese a bassa vivacità imprenditoriale – ha dichiarato il docente – e la contrazione nel numero delle nuove imprese ha interessato anche le Marche che, ciò ciononostante, mantengono un tasso di vivacità imprenditoriale superiore alla media nazionale. La differenza positiva con la media nazionale è accentuata nel caso delle nuove imprese nel settore manifatturiero e nei settori a più alto contenuto di conoscenza. Ciò è testimoniato anche dai dati sulle start-up innovative con le Marche che sono fra le regioni con i più alti tassi di attivazione in proporzione alla popolazione”. Anche nel caso delle start up prevarrebbero quelle manifatturiere, che richiederebbero un più alto contenuto di conoscenza rispetto a quelle di servizi. E proprio di importanza della conoscenza torna a parlare il Rettore Sauro Longhi nel suo intervento di saluto: “La scommessa che dobbiamo vincere – spiega – per dare una chance a questi nostri territori è sviluppare al massimo la conoscenza degli studenti. Per creare impresa ci deve essere l’idea, la forza e la determinazione per diventare intraprendenti e per farlo alla base di un futuro imprenditoriale ci deve essere la conoscenza”. La vivacità marchigiana sotto questo punto di vista può considerarsi come il risultato della presenza di una diffusa e diversificata base manifatturiera e di atenei attivi nella ricerca applicata e nel trasferimento tecnologico oltre che delle numerose iniziative di stimolo all’imprenditorialità giovanile messe in atto da soggetti sia pubblici che privati negli ultimi anni. Continua a mancare però una vera cultura della formazione all’imprenditorialità, se non per l’eccezione costituita dal Contamination Lab dell’Università Politecnica delle Marche. A seguire attentamente i dati dell’andamento dell’imprenditorialità marchigiana degli ultimi due anni anche l’ex presidente della Regione Marche Gianmario Spacca, l’assessore regionale al bilancio Pietro Marcolini e il presidente dell’Autorità Portuale Rodolfo Giampieri.

Dati che dimostrano come le Marche, nonostande una notevole flessione, riescano a mantenere un andamento superiore alla media nazionale. Nel 2014 in Italia si sono iscritte l’1,055 % delle imprese totali esistenti, contro lo 0,986 della medie a nazionale. Nel 2015 le iscrizioni sono scese all’1,026% contro un impercettibile aumento della media nazionale allo 0,992%. Tuttavia le nuove imprese manifatturiere marchigiane sono passate dallo 0,085% del 2014 allo 0,09% del 2015 (a fronte di un dato nazionale che continua ad aggrapparsi saldamente ad uno 0,45%). A far risaltare la vivacità imprenditoriale della regione sono anche quelle 295 start up innovative (presenti secondo i dati a metà settembre 2016) che costituiscono il 5% del totale nazionale, una percentuale ben al di sopra del peso della regione nel Paese. Questo vale per tutte le province, anche se con valori più elevati per quelle di Ancona e Macerata. Sono tutte società molto giovani (l’80% ha meno di due anni di vita) e con un volume di ricavi molto contenuti. Quasi il 50% si colloca nella fascia da 0 a 100.000 euro e solo il 2,4% delle società supera il milione di euro. C’è insomma una relazione positiva tra il valore dei ricavi e l’avanzare dell’età con la percentuale di imprese che superano il milione di euro di ricavi che cresce dallo 0,6% dopo il primo anno al 7,6% dopo cinque anni.

Al termine della presentazione, la Premiazione dei progetti del Contamination Lab 2° Edizione. Su nove progetti presentati ne sono stati premiati due. Il premio “Miglior Business Idea” di ISTAO è stato andato a Minutmeal (piattaforma in cui i ristoratori potranno inserire poche ore prima del servizio un'offerta a tempo scontata e valida solo per un pasto specifico) e permetterà al team di accedere al Master in Strategia e Management d’Impresa presso l’Istituto Adriano Olivetti. Il premio “Miglior pitch” di Univpm e Pepe Lab è stato assegnato invece a E+Salus (una moleskine del medico utile a focalizzare i punti salienti della storia clinica del paziente) e consentirà alla squadra di partecipare all'evento LSPFest dedicata a LEGO® SERIOUS PLAY® a Milano (http://www.lspfest.com/). Ad entrambi i team è stata inoltre offerta da Unicredit S.p.a. la possibilità di partecipare ad una sessione di mentoring dello Start Lab del principale ente di credito italiano.





Questo è un articolo pubblicato il 06-10-2016 alle 20:45 sul giornale del 07 ottobre 2016 - 1393 letture