comunicato stampa
Accoglienza dei migranti nelle Marche ed applicazione dell’Etnopsicologia

In questo contesto si inserisce il convegno organizzato dall'Ordine degli Psicologi delle Marche dal titolo “Altre vite, altri luoghi. Ruolo e funzioni dell'etnopsicologo” che si è tenuto ieri ad Ancona. Ad aprire l'evento, il presidente dell'OPM, Luca Pierucci: “L' Ordine degli Psicologi delle Marche in questi ultimi anni ha aperto le sue porte a discipline rimaste nell'ombra e una di queste è proprio l'Etnospicologia. Una disciplina determinante, soprattutto in una società in continuo mutamento sempre più multicultu rale e multietnica come la nostra”.
A spiegarlo anche Silvana Zechini, coordinatrice del gruppo di lavoro Opm sull'Etnopsicologia, che aprendo la giornata di lavori fortemente voluta dall’Ordine, ha sottolineato l'importanza della psicologia e quindi dell’ applicazione della disciplina dell’Etnopsicologia nell'accoglienza del migrante, che porta con sé la sua narrazione e il suo vissuto. Ad entrare nello specifico, snocciolando numeri e dati sul processo migratorio, è stata Emma Capogrossi, assessore ai S ervizi sociali del Comune di Ancona: “Il tema dell'accoglienza dei migranti è uno dei temi più caldi del momento – dice - . La definirei la sfida del nostro questo tempo.
Purtroppo questo fenomeno viene affrontato come un'emergenza, mentre invece sarebbe ne cessario creare un sistema strutturato. Solo il 20% delle persone che arrivano con i flussi migratori oggi vengono gestiti dagli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). L'80% è ancora in carico alle Prefetture. Nella provincia di A ncona vengono accolti oggi circa mille migranti, ma solo 19 su 47 Comuni in provincia sono interessati nell'accoglienza.
Ancona, già nei primi anni del 2000, si è strutturata mettendo a disposizione 25 posti e nel 2013 abbia raddoppiato la disponibilità, a ccogliendo lo scorso anno circa 150 persone. Come presenze lo Sprar in questi anni ha visto più di 500 migranti, ma si tratta di un sistema completamente sbilanciato. Oggi su 8000 Comuni italiani soltanto 500 fanno parte del sistema accoglienza dei migrant i dello Sprar”. Ad intervenire anche Andrea Nobili, difensore civico di Ombudsman delle Marche, che ha parlato della tutela dei diritti e inclusione dei migranti e dei cittadini st ranieri nel nostro territorio.
Durante il confronto sono intervenuti Natal e Losi, direttore della scuola etno - sistemico - narrativa di Roma: “Il migrante non è semplicemente un rappresentante della sua cultura, ma una figura dinamica – dice – e quando arriva in un paese straniero né la società di accoglienza, né quella di partenza lo considerano facente parte di essa”. A seguire, Alessandro Fulimeni, responsabile Spar della provincia di Fermo: “In circa il 60% dei migranti accolti negli Sprar, secondo gli ultimi dati, sono state riscontrate problematiche di disagio psichico.
E' ovvio che nelle strutture di accoglienza è necessario l'aiuto dell'etnopsicologo. Non possiamo fermare l'assistenza ai bisogni primari, non bastano un posto dove dormire o mangiare. Dobbiamo aumentare la qualità dell'assistenza, considerando il vissuto del mi grante. Questi ragazzi hanno bisogno di riconoscimento”. Molto sentite la testimonianze portate da due giovani migranti di soli 23 anni ospiti dello Sprar, uno proveniente dal Gambia ed uno dall' Afganistan, che hanno raccontato la loro esperienza. A concl udere l'intervento di Margherita Angeletti, del Gris Marche, che ha parlato della tutela psicofisica dei migranti e quello delle psicologhe Maria Luisa Mazzetta e Barbara Montanini che si sono soffermate sull' E tnopsicologia applicata.

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