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Falconara: contro lo spreco alimentare arrivano i "Foodbusters", pronti a catturare gli sprechi delle feste

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C’è chi può permettersi di festeggiare, piccolo o grande che sia il budget a disposizione, e chi considera festoso un semplice evento di sopravvivenza, ovvero assicurarsi un pasto caldo.

E allora perché non lanciare una campagna all’insegna dello slogan “No foodbusters? No party!... Ci hanno pensato alla fine dell’estate scorsa gli “acchiappacibo”, un gruppetto di amici che hanno dichiarato guerra allo spreco alimentare convertendolo in aiuto alimentare. Il loro terreno di caccia? Tavole imbandite in occasione di compleanni, matrimoni, meeting aziendali, solo per fare qualche esempio più fruttuoso. La missione è semplice quanto originale e geniale: recuperare gli eccessi delle pietanze, tutto ben di dio desinato alla pattumiera, e smistarlo ad enti religiosi o laici che gestiscono mense del povero o altre attività assistenziali. Un’idea nata a Falconara Marittima, partorita dalla mente solidale di Diego Ciarloni, Simona Paolella e Marcello Santalucia, i quali hanno creato un apposito team fino ad ora operativo sotto l’egida della onlus Anvolt Marche e che sta via via allargando il raggio di azione in tutta la regione. Tra le “location” dei colpi già portati a segno, quelle di un compleanno e di una festa nuziale. Nel primo caso il cibo salvato è stato donato al centro di accoglienza Tenda di Abramo di Falconara, nel secondo, 40 pasti ancora caldi sono arrivati sulle affollate tavolate della Mensa del povero in via Padre Guido ad Ancona. I “foodbustesr” pianificano prima i loro blitz “di cuore”, sanno come farsi conoscersi e dove colpire. Particolarmente appetitosi e fruttuosi i banchetti di nozze. E quindi ecco la presentazione dell’iniziativa“Matrimonio a sprec0” (spreco zero) alla Fiera degli Sposi svoltasi a porto Sant’Elpidio l’1 e 2 ottobre e allo Sposi Expo ad Ancona il 22 e 23 ottobre, ecco un incontro a margine del corso pre-matrimoniale tenuto da una parrocchia di Castelbellino. Intercettate e coinvolte preventivamente le future coppie di sposi, strada spianata per il “furgoncino acchiappacibo”. Un mezzo attrezzato per rispettare le norme igienico-sanitarie, su cui alla fine di pranzi/cene party vengono caricate speciali vaschette ricettive delle pietanze rimaste nelle cucine, come lo chef le ha fatte. Pietanze che vengono differenziate per tipologia (accortezza che salvaguarda chi soffre di intolleranze o chi non mangia determinati cibi per motivi religiosi) e poi trasportate nel giro di qualche ora alle istituzioni caritatevoli più vicine. “Ogni anno ciascuno di noi contribuisce a un evento assurdo: 12 miliardi di cibo finiscono negli immondezzai mondiali. – spiega Diego Ciarloni, uno dei “foodbusters” – Se riuscissimo a ridistribuire anche solo una minima parte di ciò che buttiamo saremmo in grado di soddisfare le necessità di molti e raggiungere diversi e straordinari obiettivi”. Obiettivi diversi e connessi - tra cui la riduzione del conferimento in discarica di rifiuti di tipo organico - di natura etica e socio-economica. Il servizio di recupero prevede il pagamento di una piccola quota da parte dei donatori. E ciò, in prospettiva, costituisce un’entrata finanziaria tale da poter trasformare la campagna in un vero e proprio progetto d’impresa, di creare posti di lavoro a favore di disoccupati cronici formati come soggetti “acchiappacibo” professionali. “Anche e soprattutto nell’ambito di questa strategia, per allargare e rendere sempre più incisivo il nostro impegno – spiega ancora Ciarloni – abbiamo già stabilito collaborazioni con molte diocesi e aziende delle Marche, e ci stiamo dando da fare per coinvolgere ristoranti e supermercati. Da gennaio entreremo a far parte della “Wedding elite, un’associazione di Ancona che mette in rete vari operatori di servizi matrimoniali”. Per informazioni e contatti: tel. 328/7310369 - su Facebook “Foodbusters” - www.foodbusters.it - info@foodbusters.it



Questo è un articolo pubblicato il 16-11-2016 alle 14:50 sul giornale del 17 novembre 2016 - 2758 letture