Preso il rapinatore della farmacia di Corso Amendola, si preparava ad altri colpi

I servizi volti ad individuare il colpevole che venerdì sera verso le 18.15 si era introdotto nell'esercizio e aveva minacciato la titolare, suo figlio e i clienti con un coltello riuscendo ad asportare circa 700 euro dal registratore di cassa, si sono protratti fino a domenica mattina verso giorno. Grazie alle telecamere di sorveglianza della farmacia, che lo hanno ritratto a volto coperto da una felpa, e a quelle piazzate dal Comune di Ancona, è stato possibile seguire i suoi immediati spostamenti, dapprima verso Corso Garibaldi poi in Piazza Ugo Bassi e Piazza d'Armi, riuscendo ad intercettarlo in zona Piano già nella tarda nottata di sabato. Il fatto che Pasquale Regina - questo il nome del rapinatore 46enne resosi in passato anche autore di un omicidio durante un crimine simile - fosse però residente a Milano senza una fissa dimora, ha reso necessari ulteriori accertamenti che hanno portato al suo arresto davanti al Sert dell'ex Crass, dove si sarebbe recato per ottenere metadone in quanto tossicodipendente, verso le 12.00 di domenica. "Non ho fatto in tempo a fare una rapina che mi avete preso". Queste sarebbero state le sue parole davanti alle manette. Gli inquirenti, che sospettano la presenza di un basista, hanno ragione di credere che il 46enne avrebbe potuto colpire altre farmacie nel corso del periodo natalizio. Esperto in questo tipo di crimine - per il quale ha già scontato diversi anni di galera - era infatti giunto nel capoluogo marchigiano cinque giorni prima dell'accaduto per pianificare dettagliatamente il primo e gli altri eventuali colpi. Ad incastrarlo, le scarpe. Mentre si era infatti cambiato gli abiti, dopo il riconoscimento facciale operato dalla Scientifica, aveva tenuto durante l'arresto le stesse calzature indossate durante la rapina. Non aveva invece con se la refurtiva (in parte da lui spesa in vestiti e droga e l'arma). Il pm Paolo Gubinelli ha convalidato il fermo di Polizia realizzato fuori flagranza di reato sulla base dei gravi indizi di colpevolezza che gravavano sul soggetto e del pericolo di fuga (non messo in atto per la sua evidente volontà di commettere altri crimini). Ora si trova nel carcere di Montacuto a disposizione dell'Autorità Giudiziaria di competenza. E a proposito di droga, un secondo arresto della Mobile è avvenuto a Casine di Paterno. L'osservazione del territorio aveva portato gli agenti della Narcotici a notare uno stano viavai di soggetti - giovani ma anche quarantenni - nella casa di un operaio 50enne. Dopo alcuni giorni di osservazione, i poliziotti hanno fatto irruzione in casa sua recuperando oltre a vario materiale per il confezionamento di dosi di droga, circa 40 g di cocaina divisa in dosi, 5 g di hashish e 20 g di marijuana nascosti un po' in cucina e un po' in camera da letto. Tratto in arresto per reato di spaccio di stupefacenti e posto ai domiciliari, è stato processato per direttissima ed ha patteggiato la pena di reclusione a un anno e 1000 euro di multa. Successivamente è stato perciò rimesso in libertà. Gli inquirenti ritengono possa trattarsi di un piccolo spacciatore al dettaglio, probabilmente non assuntore, che vendeva la droga per arrotondare e garantirsi un tenore di vita leggermente più alto di quello che poteva permettersi. Si indaga quindi per capire che ruolo possa avere nella catena dello spaccio.

Questo è un articolo pubblicato il 12-12-2016 alle 14:13 sul giornale del 13 dicembre 2016 - 11454 letture
In questo articolo si parla di cronaca, droga, rapina, squadra mobile di ancona, Volanti della Questura di Ancona, articolo, Enrico Fede
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