Ancona Sotterranea apre alle visite l'antico acquedotto sotto il Viale

La passeggiata del Viale della Vittoria come non l'avete mai fatta, ovvero sotto terra. Dopo le grotte di Piazza Stamira e la Cisterna del Calamo sarà possibile percorrere i tunnel dell'antico acquedotto che si snoda tra lo Stadio Dorico e il Passetto. È stato presentato oggi alla stampa e alle autorità comunali il percorso di 400 metri (800 andata e ritorno) a 8 metri di profondità, per riscoprire le antiche vie dell'acqua conservate nella memoria del sottosuolo.
“Questo è il terzo step, di un progetto partito qualche anno fa, che vuole restituire alla città di Ancona una risorsa del proprio patrimonio visitabile” spiega l'assessore alla cultura Paolo Marasca, solo pochi istanti prima di calarsi nella voragine di accesso alle grotte “ Una risorsa che va oltre il turismo: un fattore storico di conoscenza per cittadini e studiosi, importante per conosce e capire lo sviluppo della città nella storia. Un percorso di riscoperta, portato avanti dalla passione degli speleologi di Ancona Sotterranea”. Una passione visibile nello sguardo delle guide speleologiche autorizzate, intente a spiegare l'affascinante sistema idrico che fino al 1930 forniva acqua alla città dorica. Un acquedotto che probabilmente attinge direttamente dalle fonti del Conero, convogliando le acque passando per Pietralacroce, percorrendo per l'appunto il Viale fino alle cisterne di piazza Stamira e del Calamo, collettori di altre fonti della città: “anche in questa estate di grande siccità l'antico acquedotto non è rimasto mai a secco, anzi” ci racconta la guida speleologica Andrea Gagliardini “Quando abbiamo riscoperto questo tratto di tunnel l'acqua arrivava fino alla vita, lo abbiamo esplorato con le mute”.
Ora l'acqua scorre solo nella canalina centrale, al centro del tunnel, tra gli stivali dei visitatori che alla luce delle torce del casco percorrono affascinati l'ipogeo cittadino. I tunnel sono stati rifatto a fine 1800 primi '900, quando il Viale era il quartiere degli orti e l'acqua serviva all'irrigazione delle culture, poi nel dopo guerra con il nuovo acquedotto la chiusura e l'oblio dei vecchi tunnel. Una discesa nella storia della città, tra i tunnel in muratura, gli oscuri pozzi che sprofondano per decine di metri e l'oscurità diventa facile e suggestivo immaginare chi una volta in questi tunnel lavorava, percorrendo a memoria le svolte identiche, alla luce di una piccola fiamma.
Un fascino quasi esoterico, alimentato dal mistero di un sistema di condotte che rimangono tutt'ora inesplorate “Stiamo ricostruendo l'antica rete, ma ancora parecchi punti rimangono sconosciuti, tunnel murati o cisterne dimenticate. Le fonti storiche sulle risorse idriche sono poche e lacunose, le cisterne erano risorse che in caso di assedio dovevano rimanere sconosciute al nemico, garantendo l'acqua alla città” spiega la guida Gagliardini. Misteriose sono anche le origini di questo acquedotto, più antico dei romani e dei greci secondo lo storico Alberto Recanatini, che osservando delle caratteristiche in comune con gli acquedotti Mesopotamici, si diverte ad ipotizzare un possibile intervento dell'antica civiltà pelasgica.
Le visite apriranno al pubblico da Domenica 3 Settembre e saranno praticabili ogni Domenica su prenotazione. I percorsi non risultano fisicamente impegnativi, sebbene bisogna essere in grado di calarsi dalla scala a pioli e scavalcare alcuni ostacoli, gli ambienti, relativamente ad un ambiente sotterraneo, non sono claustrofobici e le guide speleologiche della Regione Marche che conducono le visite garantiscono la sicurezza di una supervisione esperta. I visitatori saranno forniti di stivali, tuta e guanti ed elmetto con torcia. Per informazioni, prenotazioni e costi visitare il sito internet di Ancona Sotterranea.
Questo è un articolo pubblicato il 02-09-2017 alle 20:23 sul giornale del 05 settembre 2017 - 3046 letture
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