comunicato stampa
Camerano: Rabini (Operazione Futuro). Caso Civita Energy, il comune rischia di risarcire l’azienda

Infatti il Tribunale Amministrativo delle Marche con una sentenza dell'Aprile 2017 (n.00298 del 18/04/17) ha accolto in parte un ricorso fatto dalla Ditta Civita Energy srl e ha disposto che il Comune di Camerano formuli una proposta risarcitoria.
“ I fatti in breve – ricorda Lorenzo Rabini – dicono di un permesso dato dal Comune di Camerano nel 2010 alla Società Civita Energy per un permesso a costruire (n.63/2010) di un impianto fotovoltaico a terra di 990,72 kWp in un terreno adiacente alle Terme dell'Aspio. Successivamente la procedura veniva stoppata per il riconoscimento di un vincolo fluviale che gravava su parte di quell'area e che non era stato calcolato nel momento dell'autorizzazione. Ma la Civita Energy nel momento della sospensione del permesso a costruire aveva già realizzato il 95% dell'impianto previsto e nel periodo successivo venne presentato un progetto di riduzione dell'impianto, che è quello presente attualmente, che prevedeva la realizzazione di un'area fotovoltaica dalla potenza di 368 kWp e che si collocava fuori dalla parte vincolata. “
“In sostanza – rimarca Rabini – la Civita Energy , a seguito di questo iter particolarmente accidentato, chiede il risarcimento dei danni per un totale di 12 milioni di euro tra danni emergenti, lucro cessante e danni all'immagine. Il TAR nella sentenza dell'Aprile 2017 in effetti smonta l'incredibile pretesa economica , ma riconosce le responsabilità del Comune e quindi invita proprio l'Amministrazione Comunale a formulare comunque una proposta risarcitoria entro i 90 giorni dalla sentenza.”
“Ma – continua Rabini – i 90 giorni sono passati e in effetti non ci sono stati dei documenti che ci hanno fatto comprendere la natura economica della proposta risarcitoria, tanto meno atti che hanno dichiarato di concordare tra le parti un diverso termine per la definizione della vicenda o di richieste di proroga al Tribunale.”
“Ecco perchè – conclude Rabini – in questo silenzio particolare, ho inoltrato urgente interrogazione, proprio per capire che cosa ha da dire nel merito l'Amministrazione Comunale che esce comunque da questo caso in malo modo, sia dal punto di vista della gestione politico-tecnica dell'epoca (il periodo era quello con Di Giacomo Sindaco, Caravaggi responsabile di Settore e Bartolini Segretario Comunale) che da quello economico perchè se è pur vero che i 12 milioni richiesti non saranno la cifra da consegnare alla Civita Energy, non c'e' dubbio che il Tar abbia invitato il Comune a fare una offerta congrua rispetto a quanto accaduto, alle responsabilità causate da un permesso a costruire per il quale la Ditta aveva già realizzato quasi tutto l'impianto previsto; questo significa dunque che l'entità economica potrebbe anche essere di qualche centinaio di migliaia di euro e sarebbero dolori non indifferenti per le casse comunali.”

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