Vecchio Faro, Rubini (SEL – ABC):” Ci portano via un simbolo della città”
A giudicare dai toni rilassati con i quali l’opinione pubblica cittadina si sta approcciando alla possibilità sempre più vicina che il vecchio faro diventi un ristorante extra lusso per ricchi paperoni, è consistente la sensazione che non si ha bene la consapevolezza di quello che sta accadendo.
Un bene storico-paesaggistico con più di 150 anni di storia, uno dei più bei simboli della nostra città all’interno di un parco naturale protetto, sta per diventare l’ennesimo strumento consumistico ad uso e consumo del profitto privato.
Un luogo pubblico, liberamente fruibile dalla cittadinanza e godibile in libertà dai turisti, diventerà uno spazio chiuso, accessibile ai soli possessori delle capacità economiche necessarie per permettersi una cena stellata.
E pensare che sarebbe bastata una manutenzione costante e un pizzico di attenzione in più da parte dei nostri governanti.
Insomma, un vero e proprio sacco alla nostra città, l’ennessimo di una classe dirigente che, senza progetti e visioni di lungo periodo, è pronta a regalare i nostri pezzi pregiati al primo offerente dopo averli abbandonati e fatti degradare.
Di fronte a tutto questo servirebbe uno scatto di orgoglio da parte dei nostri concittadini, una volontà comune di tornare a difendere la storia e l’identità del nostro territorio ogni giorno di più alla mercè del miglior offerente.
La città ha già dimostrato in passato di saper dire di no, lo ha fatto contro la svendita dei Mutilatini, contro la realizzazione di un albergo al Cardeto.
Per fermare l’ennesima speculazione è nostro auspicio che si torni a mobilitarsi: associazioni , comitati, forze politiche, società civile, liberi cittadini.
Per Ancona e il suo futuro.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 25-01-2018 alle 19:06 sul giornale del 26 gennaio 2018 - 271 letture
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