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Fratelli D'Italia: "Il futuro dell'aeroporto non deve essere legato per forza ad Aerdorica"

aeroporto Ancona 4' di lettura Ancona 05/02/2018 - Elena Leonardi, Capogruppo Fdi al Consiglio Regionale delle Marche e Carlo Ciccioli, portavoce regionale Fdi, intervengono sulla questione di Aerdorica e del futuro dello scalo dorico.

“Il futuro della infrastruttura aeroportuale di Falconara – dichiara Elena Leonardi – non deve essere necessariamente legato al futuro della società di gestione, le sorti di entrambi non devono per forza essere collegate. Il grande debito che grava sull'aeroporto, circa 40 milioni di euro, non è certo un elemento che mette interesse o che rende appetibile l'acquisizione e la capacità di attrarre investimenti in ambito turistico o commerciale quale naturale sbocco per le capacità del nostro Aeroporto, non è al momento neanche una ipotesi.” “La stessa Commissione d'inchiesta regionale – prosegue la Leonardi – per cui non posso ovviamente anticipare nulla di particolare per la sua natura di riservatezza, ha però fatto emergere contrasti e difformità nelle relazioni degli interventi che non hanno certo aiutato la stessa Commissione a costruire uno scenario certo sui piani di sviluppo e le cifre investite, a riprova dunque di un vero fallimento che non è solo di natura economico ma che investe l'aspetto politico della questione”.

“Questa settimana – dichiara ancora la Leonardi - il Consiglio regionale sarà chiamato ad esprimersi su un emendamento della Giunta regionale che in pratica metterà sul piano finanziario 2018 , 20 milioni di euro per diminuire il debito, ma non può essere sempre questa la strada.”

“Andrebbe aperta – conclude la Leonardi – una seria riflessione sul futuro di questa importante infrastruttura regionale il cui destino non necessariamente deve restare legato a quello della Società che lo ha gestito. I soldi dei marchigiani devono essere investiti con oculatezza ! “

“Il destino di Aerdorica – dichiara Carlo Ciccioli - lo decide la Regione che di fatto è quasi il proprietario unico dell'aeroporto, detenendo oltre l'85% delle quote. Ogni decisione della Giunta regionale diventa esecutiva. L'Aerdorica è gravata da circa 40 milioni di debiti non solvibili. La Giunta per non farla fallire, vuol fare l'ennesimo rifinanziamento di 20 milioni di euro in conto capitale, più 9 milioni di euro per il rilancio. L'ennesimo Piano industriale propone di recuperare attraverso tagli e aumento dei voli. In realtà di tagli non se ne possono fare in quanto c'è il rifiuto dei Sindacati; invece le linee attive sono praticamente solo cinque. Monaco di Baviera, Londra, Bruxelles, Catania e Tirana, non essendoci più i voli per Roma e Milano Linate e qualche tratta stagionale Trapani e forse in futuro Berlino, per il solo periodo estivo. Non può reggere un Aeroporto con solo questo esiguo traffico. Il pubblico è scadente nell'attività di management (l'attuale Amministratore Unico era il Presidente dei Revisori dei Conti della Società comunale dei parcheggi di Pesaro) e occorre affidarlo a privati, operativi nel settore aereo. La soluzione obbligata sarebbe quella di far fallire Aerdorica con un Concordato preventivo, far nominare dal Tribunale un Commissario Straordinario in continuità per proseguire l'attività aeroportuale, come già successo all'aeroporto di Rimini, mettere all'asta la gestione sgravata dai debiti pregressi, quindi molto appetibile (all'ultima asta indetta dalla Regione come noto non si è presentato nessuno) e farne un hub di collegamento dedicato ad aeroporti di operatori stranieri. Ma la Regione non vuole ammettere di aver sbagliato tutto fino ad ora e di far finire sotto processo i suoi Amministratori. In realtà i milioni che oggi si stanziano non basteranno e già a fine anno ci sarà un nuovo buco di 4/5 milioni di euro, perchè la società è di fatto un “pozzo senza fondo” impossibilitata a stare sul mercato. Occorre fallire con tutte le garanzie possibili per le riassunzioni del personale, e le unità in esubero, attraverso un concorso riservato, riassorbirle in Regione come già accaduto per altri Enti, a cominciare dall'Ente regionale Fiere. Non bisogna fare beneficenza a perdere, ma risolvere i problemi. Poichè il Piano industriale riproposto è l'ennesima bufala e lo stesso Consulente del Tribunale (CTU) Dott.Renato Santini non esprime alcun parere chiaro su un documento presentato impasticciato, all'ultimo momento, il giorno stesso che il Tribunale si doveva esprimere per il fallimento, noi facciamo una modestissima proposta. Se i funzionari della Regione che lo validano e gli Amministratori di Aerdorica ci credono, insieme ai Consiglieri regionali che lo approvano, versi ciascuno il 5% della ricapitalizzazione, comprandone le azioni. Si tratta – conclude il portavoce regionale di Fratelli d'Italia Ciccioli - complessivamente di circa 50 mila euro a testa, versabili immediatamente o firmando fidejussioni bancarie. Il 95% del rifinanziamento lo mette la Regione, cioè tutti i cittadini marchigiani (circa 20 euro a testa di prelievo fiscale) e l'umile 5% gli “scienziati” responsabili del Piano. E' un piccolo capitale di rischio che li farà sentire più coinvolti e responsabili. Vediamo chi accetta la sfida di questi signori che amministrano con i soldi degli altri.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 05-02-2018 alle 19:22 sul giornale del 06 febbraio 2018 - 1302 letture

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