Ballottaggio Falconara: Falconara a Sinistra si apparenta con il candidato dem Lucchetti
La destra falconarese, scottata dal deludente risultato del 1° turno elettorale (ben 10 punti percentuali in meno delle Amministrative 2013) finge improvvisamente di scoprire che nelle elezioni comunali esiste la possibilità di “apparentarsi”
Addirittura, i sostenitori della Signorini gridano allo scandalo e rovistano sul web alla disperata ricerca dei punti di divisione delle tre liste apparentatesi, dimenticando che sarebbe per loro più utile parlare delle ragioni per le quali si dovrebbe sostenere la vicesindaco uscente. Nessun progetto, nessun programma, solo rivendicazioni di presunti successi ottenuti in questo decennio, vendendo ogni azione ordinaria e scontata come uno strepitoso traguardo raggiunto.
Il vuoto delle idee si somma così alla vacuità dell'apparenza.
E' dal 1993 che per i comuni con oltre 15 mila abitanti si vota col doppio turno, e con premio di maggioranza. Quando nessuno vince al primo turno, come peraltro a Falconara è accaduto spesso, i candidati al ballottaggio possono apparentarsi altre liste che in precedenza non appartenevano alla coalizione. Il legislatore ha previsto questo meccanismo affinché il sindaco che risulterà eletto possa rappresentare un arco di forze più vasto di quello che lo ha sostenuto inizialmente. Nel contempo si compensa parzialmente quella limitazione della rappresentanza prodotta dal premio di maggioranza e, al primo turno, gli elettori possono scegliere tra rose più ampie di candidati sindaco.
Falconara a Sinistra è orgogliosa di aver realizzato l'apparentamento con Luchetti e Calcina, e di aver trovato con loro le necessarie affinità politiche per dare una svolta all'amministrazione di Falconara nel rispetto delle priorità da sempre enunciate: lavoro, sociale, ambiente. Su questi tre punti cardine, assolutamente irrinunciabili, si fonda l'accordo raggiunto con le altre liste apparentatesi. Si è agevolmente riusciti a superare alcune diversità - che pur rimangono e delle quali non c'è alcun motivo di vergognarsi - privilegiando i punti in comune e la concorde volontà di rimuovere le incrostazioni del sistema di potere che ha dominato il Comune dal 2008, mandandolo in declino.
Inutile perciò per gli avversari scavare all'affannosa ricerca di presunte accozzaglie spartitorie o strani inciuci. Questi appartengono piuttosto alla logica degli sfidanti che a quella di Luchetti e delle forze a suo sostegno. La prova? Signorini e Lega hanno preferito raggiungere intese informali, nemmeno dichiarate pubblicamente, per ottenere al ballottaggio un sostegno di voto od anche una semplice astensione. In cambio di cosa?
Questo è uno spazio elettorale autogestito pubblicato il 17-06-2018 alle 23:04 sul giornale del 18 giugno 2018 - 1307 letture
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