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Ingegneri Ancona: dopo Genova serve un piano di conoscenza delle infrastrutture

1' di lettura Ancona 16/09/2018 - Una rappresentanza dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona, intervenuta al 63° congresso di categoria a Roma, ha espresso il proprio cordoglio ai familiari delle vittime del crollo del ponte di Genova, ad un mese dal tragico evento e lanciato delle proposte concrete al Governo per evitare in futuro situazioni analoghe

Ad un mese dal drammatico crollo del ponte Morandi a Genova, gli ingegneri di Ancona riuniti a Roma per il 63° congresso nazionale di categoria, hanno compiuto una riflessione anche sulla situazione delle principali opere infrastrutturali della provincia.

“Sono 250 i ponti ed i viadotti nella provincia di Ancona – ha evidenziato Alberto Romagnoli, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri – che non presentano ad oggi particolari criticità, ad eccezione di alcune strutture che sono osservate speciali. Dal 2011 l’amministrazione provinciale ha visto ridurre, in maniera considerevole, gli investimenti in manutenzione e monitoraggio che sono passati da un milione di euro a circa 500 mila euro, così come si è dimezzato il personale tecnico. Per evitare che si ripeta quanto accaduto a Genova, gli ingegneri chiedono al Governo che venga redatto un piano di conoscenza delle principali opere infrastrutturali nel territorio nazionale per poi arrivare a firmare un protocollo nazionale di valutazione e classificazione delle infrastrutture per determinare le modalità di controllo ed intervento in maniera indicizzata, trasparente dei dati su unica piattaforma”.


da Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-09-2018 alle 23:05 sul giornale del 17 settembre 2018 - 663 letture

In questo articolo si parla di attualità, ordine degli ingegneri della provincia di ancona

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