Stazione marittima, via i binari. Rubini: “foto che fanno male”

Della vecchia stazione marittima, che fino a tre anni fa era al servizio di 600 pendolari - lavoratori e studenti - impegnati ogni giorno a raggiungere il capoluogo, è rimasto lo scheletro e “vive” solo grazie a sbandati, clochard e clandestini, che la utilizzano come rifugio notturno: un hotel senza stelle con vista Duomo.
ANCONA - Della vecchia stazione marittima, che fino a tre anni fa era al servizio di 600 pendolari - lavoratori e studenti - impegnati ogni giorno a raggiungere il capoluogo, è rimasto lo scheletro e “vive” solo grazie a sbandati, clochard e clandestini, che la utilizzano come rifugio notturno: un hotel senza stelle con vista Duomo. Chissà se verrà in futuro abbattuta, come si sta facendo con i binari che collegano la stazione ferroviaria principale alla fermata marittima. L’opera di smantellamento è in corso al Mandracchio ed è polemica da parte degli esponenti dell’opposizione, che contestano una scelta giudicata deleteria per la mobilità anconetana. Dopo il Movimento 5 Stelle, anche Francesco Rubini, capogruppo di Aic, interviene sull’argomento: «Le foto dello smantellamento definitivo dei binari interni al porto diretti alla stazione marittima fanno davvero male - scrive in un comunicato il candidato sindaco alle ultime elezioni -. Fanno male alla città ed al territorio anconetano nella sua interezza, fanno male ai tanti pendolari che per anni hanno utilizzato quei binari; fanno male alle tante realtà associative e politiche che negli ultimi anni si sono battute contro la chiusura della stazione marittima. Questa città, dunque, dice addio al progetto di Metropolitana di superficie che avrebbe permesso al territorio locale, da Osimo a Senigallia, di sperimentare una mobilità su ferro veloce ed efficace in controtendenza al traffico su gomma ormai dai flussi insostenibili. Diciamo addio alla possibilità di entrare nel cuore della città senza inquinare, addio ad un'idea futuristica di Inter-modalità. Un altro grave errore strategico da parte dell'amministrazione comunale - conclude Rubini -, un duro colpo al futuro del capoluogo dorico, privato di un’altra possibilità di sviluppo». La decisione di sopprimere la stazione marittima venne annunciata nell’estate 2015, presa congiuntamente da Regione, Comune, Autorità Portuale e Rfi: suscitò un’ondata di proteste di cittadini e associazioni, seguita da interrogazioni parlamentari, mozioni, manifestazioni e flash mob. Tutto inutile: il 12 dicembre 2015 l’ultimo treno approdò alla stazione marittima, che il giorno successivo viene dismessa.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-09-2018 alle 22:09 sul giornale del 22 settembre 2018 - 2046 letture
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